Palermo solidale con gli “ultimi”, i senza fissa dimora trovano uno spazio di ascolto. “Un Natale per i diritti di tutti” è il titolo che accompagna la serata. Svoltasi presso il teatro Garibaldi per merito della Cna di Palermo, l’incontro ha voluto stimolare una riflessione riguardo ai diritti dei più fragili. Storie, testimonianze e buoni propositi si sono susseguiti durante l’incontro, poi la cena servita dai rappresentanti della Cna agli ospiti dei dormitori di Palermo.

“Le persone si aiutano perché è un loro diritto” – ha dichiarato Agnese Ciulla, della federazione italiana organismi per le persone senza dimora -. Numerosi gli interventi di chi giornalmente si impegna nel sociale ma anche di chi ha vissuto momenti di estrema difficoltà: il primo a raccontarsi è stato Chris Obehi, il ricordo del viaggio dall’Africa a Palermo, la sua carriera come cantante. Successivamente a prendere parola, Pietro, un ragazzo giovane che testimonia: “ho dovuto prendere in mano le redini della mia famiglia. Ci hanno tolto la casa e ho dovuto prendere la mano di mia madre e andare avanti” – ha dichiarato – ” la cosa più importante da trasmettere a queste persone è far capire che si può ambire a tutto”.

La parola ai protagonisti dell’inclusione sociale

“Il lavoro delle associazioni è fondamentale ma spetta agli enti pubblici, al governo, attivare i servizi, questo è fondamentale ricordarlo” – ha dichiarato Agnese Ciulla, della fio.Pds – I dormitori devono sparire e le persone devono essere accompagnate verso le case, anche se è un percorso faticoso. La presa in carico delle persone che vivono per strada, passa dalla salute, dalla casa e dal lavoro. Chi è in povertà assoluta non va guardato con un’ottica di assistenzialismo ma di affermazione dei diritti fondamentali”.

A seguire l’intervento di Don Sergio Ciresi, della caritas di Palermo: “di questi tempi dobbiamo cercare di essere meno egocentrici e meno individualisti. Il male della nostra società è la solitudine e l’alienazione, bisogna trasmettere all’altro che ci siamo, che siamo presenti”.

L’idea lanciata dalla Cna

“Come Cna abbiamo ancora la speranza di poter dare il nostro contributo a questa società” – ha dichiarato Dario Costantini, presidente di Cna nazionale -. “Il cuore degli artigiane e dei piccoli imprenditori batte forte. Viviamo una situazione paradossale, le imprese non trovano i dipendenti e troppa gente nel mediterraneo annega. – poi l’idea lanciata dalla Cna – “perché non andare nei paesi africani e far nascere scuole di formazione per i ragazzi e ragazze e insegnare loro un mestiere spendibile in tutte Europa. Non si può essere così miopi da non vedere dove va il terzo mondo, noi faremo ogni sforzo possibile per dare il nostro contributo”.

La serata si è conclusa con la “cena della fratellanza, dell’amicizia e del rispetto”, servita da tutti i rappresentanti della Cna.

 

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