Otto gennaio 1921, nasceva a Racalmuto Leonardo Sciascia. Oggi ricorre il centenario della sua nascita. Un grande siciliano, un intellettuale libero mai piegato alle logiche del potere. In Sicilia tante le manifestazioni in suo onore. Un siciliano che ha saputo raccontare le contraddizioni, i mali, le imposture, le ipocrisie e gli inganni dell’Italia utilizzando come punto di osservazione la Sicilia.

Giornali, Tv, appuntamenti culturali, celebrano oggi il genio di Sciascia. Sono passati cento anni da quando Genoveffa Giuseppa Martorelli partorì l’8 gennaio del 1921, un bambino a cui fu dato il nome di Leonardo. Uno Sciascia personaggio scomodo, come scrive Pasquale Hamel sul Giornale di Sicilia, che non ha peli sulla lingua, che forte della sua dirittura morale può, perfino, permettersi l’invettiva come quando, nella prefazione di “A futura memoria”, afferma senza infingimenti o ipocriti bizantinismi, che in questo Paese, cioè nella nostra Italia, «…i cretini, e ancor di più i fanatici, sono tanti; godono di una così buona salute non mentale che permette loro di passare da un fanatismo all’altro con perfetta coerenza, sostanzialmente immobili nell’eterno fascismo italiano”.

“Io – affermava Sciascia – ho dovuto fare i conti, da trent’anni a questa parte, prima con coloro che non credevano o non volevano credere all’esistenza della mafia, e ora con coloro che non vedono altro che mafia”.

“Maestro di scrittura”, lo considera Alberto Samonà, assessore ai Beni Culturali siciliani. “Straordinario uomo di penna, che passava, con nonchalance, dalle narrazioni ai saggi, dai gialli col finale aperto a commedie o inchieste giornalistiche e storiche. Da giornalista e scrittore, ma soprattutto da Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, apprezzo particolarmente il suo modo di anatomizzare crudamente il potere, combattendo instancabilmente contro una pletora di trasformisti e rifiutando sempre il “compromesso”. Sciascia, di cui sono appassionato lettore, ha avuto il dono di intuire verità scomode e di raccontarle senza filtri: un intellettuale libero, anticonformista e irriverente; un eretico che ha precorso i tempi e li ha percorsi guardando oltre, sfidando chi preferiva crogiolarsi acriticamente fra dogmi culturali, morali e politici; un rivoluzionario solitario che portava alto il vessillo degli incomodi non proni alle false verità preconfezionate”.

“Questo grande interprete del nostro tempo – aggiunge l’assessore Samonà – è colui che ha coniato un neologismo perfetto per chi, come me, è affetto da una dolcissima patologia, la “sicilitudine”, quale appartenenza struggente e appassionata alla Sicilia”.

oggi la Sicilia celebra il genio di quell’uomo nato in mezzo alle zolfatare di pirandelliana memoria. “Celebrare il centenario di Leonardo Sciascia – conclude Samonà – è anche ricordarne il suo impegno contro la mafia, i profetici avvertimenti sulle possibili derive di certa antimafia, il lucido spirito di contraddizione, il suo essere maestro del dubbio e cultore della verità. L’8 gennaio 1921 è una data fondamentale per la Sicilia e per l’Italia, perché nacque un eretico, libero dalle logiche delle ideologie dominanti, da ogni genere di conformismo e di aderenza con il potere”.

In Sicilia tante le iniziative in ricordo di Sciascia: fra queste, la scopertura del “monumento letterario” a Racalmuto, voluto dal Comune e dalla Fondazione Sciascia, con riprodotti alcuni fra i suoi più importanti libri; la «Maratona Sciascia» organizzata, dalle ore 10, dalla “Strada degli scrittori” sui canali social e online e infine, alle 19, la diretta streaming per il centenario, trasmessa dalla sede della Fondazione di Racalmuto.

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