Nove uffici territoriali, sportelli per la famiglia, uno per ciascun capoluogo di provincia, per gestire servizi sociali innovativi. Sportelli nei quali dove i cittadini potranno chiedere spiegazioni, assistenza e servizi sociali senza dover arrivare a Palermo agli uffici del Dipartimento regionale della famiglia.

E’ rivoluzione per i servizi sociali e di assistenza sociale alla persona e alla famiglia, per i servizi alle famiglie a basso reddito e per la Sia, il nuovo strumento governativo che destina 112 milioni di euro alla Sicilia per rilasciare contributi a chi ne ha bisogno. le famiglie con reddito Isee al di sotto o uguale a 3000 euro potranno chiedere 80 euro al mese per persone e fino a 400 euro per famiglia per il sostentamento e lo potranno fare nella provincia di residenza.

E’ stato pubblicato il decreto con il quale è istituito, presso i nove Servizi Centri per l’Impiego della Sicilia (Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani) lo Sportello Sia per la Famiglia, per venire incontro alle esigenze dell’utenza, che potrà usufruire di tutti quanti i servizi e le opportunità, fino ad oggi ad esclusivo appannaggio della sede centrale di Palermo del Dipartimento Famiglia.

Il provvedimento è un vero e proprio uovo di colombo. In pratica l’assessorato del lavoro e della famiglia mette in relazione i propri dipartimenti e, a costo zero per l’amministrazione, assegna agli uffici per l’impiego il compito di assistere anche i cittadini e le amministrazioni locali in tutti io servizi di welfare.

L’obiettivo è quello avvicinare quanto più possibile il territorio ai cittadini, attraverso la presenza in loco di personale specializzato e qualificato, per l’espletamento di tutte quante le attività istituzionali, che coinvolgeranno anche Comuni e Terzo Settore.

Partecipazione a interventi mirati alla ricerca attiva del lavoro, tirocini, borse lavoro, formazione, cura dei figli, scuola, salute e disabilità, si potranno ottenere nei centri per l’impiego e sono soltanto alcune delle azioni che saranno messe in atto dagli Sportelli per venire incontro a cittadini e nuclei familiari in condizioni economiche di estremo disagio.

“Per la prima volta, attraverso il decentramento delle attività nelle sedi periferiche, gli Sportelli Sia – dice l’assessore regionale al welfare Gianluca Micciché – svolgeranno un’attività di coordinamento dei Centri per l’Impiego, nell’ambito della misura SIA, favoriranno la stipula di accordi di collaborazione con i Distretti socio sanitari e con altri soggetti istituzionali, ai fini della predisposizione e attuazione dei progetti personalizzati di presa in carico dei nuclei familiari beneficiari e sosterranno i Comuni per l’attuazione delle politiche sociali, della famiglia e giovanili”.

Dal 2 settembre i comuni potranno trasmettere all’Inps gli elenchi di persone e famiglie che necessitano di assistenza perché in condizioni di estremo disagio. L’Inps erogherà i servizi dio aiuto economici ma si relazionerà anche con i nuovi uffici territoriali regionali. In questo modo i centri per l’impiego conosceranno le situazione di queste famiglie e potranno intervenire non solo con l’assistenza economica ma per la reintroduzione del circuito produttivo dei disoccupati ‘gravi’ con una apposita corsia ma potranno anche fornire assistenza, formazione e riqualificazione professionale e tanto altro.

Se il sistema funzionerà darà vita ad un nuovo welfare completo e interattivo. Almeno questa è la speranza.

(nella foto l’assessore Miccichè nell’incontro di ieri sera con il Ministro del welfare Poletti)