Consegnati questa mattina, alla presenza del vicepresidente ed assessore all’Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao, e dei dirigenti dell’assessorato, i lavori di messa in sicurezza ed illustrati i lavori di ristrutturazione del Centro direzionale ex-Asi Brancaccio che ospiterà il Polo regionale per la transizione digitale.
Al via la prima fase dei lavori
Si inizia subito con la costruzione di una nuova recinzione esterna con impianto anti-intrusione e la messa in sicurezza dell’immobile per un importo di 270.000 euro. Il recupero, sotto il profilo strutturale della sicurezza, consentirà il regolare svolgimento dei lavori di ristrutturazione per la conseguente assegnazione alle strutture e personale dell’autorità regionale per l’Innovazione Tecnologica e della società regionale Sicilia Digitale. I lavori hanno un costo di 2,5 milioni di euro.
Alla consegna dei lavori erano presenti: il capo di Gabinetto dell’assessore all’Economia, Mario Parlavecchio, l’amministratore di Sicilia Digitale Mario Bellavista, il dirigente generale del dipartimento delle Finanze e del Credito Giovanni Bologna, il dirigente generale dell’Arit Vincenzo Falgares, il responsabile del servizio 7 del dipartimento delle Finanze e del Credito Aurelio Scavone ed il Rup Giuseppe Pirrello.
Armao “La Sicilia continua il suo percorso di innovazione digitale”
Nell’occasione, il vicepresidente Armao ha illustrato il progetto di riqualificazione dell’immobile, che sarà destinato ad ospitare le sedi operative dell’Arit e di Sicilia Digitale: “La Sicilia – ha dichiarato il vicepresidente – continua il suo percorso di innovazione digitale, avviandosi a divenire la Regione più digitalizzata del Mediterraneo”.
Armao prosegue: “Un percorso che passa anche attraverso la riqualificazione di strutture esistenti che oggi possono essere vantaggiosamente inserite in un rinnovato contesto produttivo, grazie alle tecnologie. In quest’ottica, stiamo rivalorizzando questo bene, da tempo abbandonato e più volte purtroppo anche vandalizzato, per farne un polo d’eccellenza, che possa diventare riferimento per la transizione digitale della Regione Siciliana e che possa anche costituire un esempio di buona prassi, anche in campo privato, incoraggiando la rivalutazione in ottica digitale, delle molte strutture esistenti in Sicilia ed attualmente inutilizzate”.
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