Come trasformare una vittoria elettorale in una debacle politica.
Lo scontro sulla giunta Lagalla
Un passo indietro dei partiti maggiori, un atto di generosità ma anche di rispetto dei patti rinunciando ad un assessore ciascuno per fare spazio ai minori della coalizione. E’ quanto chiedono NcI, Udc e Alleanza per Palermo al tavolo del centrodestra di Palermo per la formazione della giunta comunale del neo sindaco Roberto Lagalla.
Chi dovrebbe fare posto
A fare spazio, di fatto, dovrebbero essere Giampiero Cannella di Fratelli d’Italia e Andrea Mineo di Forza Italia. E’ l’ipotesi più probabile in virtù degli equilibri interni ai partiti e al gradimento del sindaco Roberto Lagalla che su Mineo è sempre stato perplesso senza mai esprimersi ufficialmente. per Cannella, invece, fra i tre designati sembra essere l’unico ‘sacrificabile’ visti gli ‘sponsor’ interni degli altri due.
La partita a scacchi
E su questo nodo che si gioca la partita. Ieri Saverio Romano ha lanciato chiaramente il suo appello sposato anche dall’Udc e anticipato da Lentini con i suoi modi più pratici e meno politici.
Il rischio di rottura della coalizione
Ma a fianco dell’appello c’è anche la minaccia “Partiti famelici diversamente si assumerebbero la responsabilità della rottura della coalizione in vista delle politiche e delle regionali.
Due fatti ‘politici’ alla base
Due i fatti politici: l’accordo pre elettorale che prevedeva un assessore ogni 3 punti e mezzo di consenso, accordo tradito del quale viene chiesto il rispetto, e dall’altro l’osservazione dei numeri. I piccoli sono tre e messi insieme sommano il 12% dei voti, una quota che si avvicina ad un quarto del consenso complessivo della coalizione.
Il tentativo di escludere i minori
Quello andato in scena ieri, in base alle previsioni, era un tentativo di escludere proprio i cosiddetti partiti minori tanto che da Fratelli d’Italia rimproverano al sindaco di averli invitati al tavolo che doveva definire la giunta. Ma la scelta di Lagalla è un segnale preciso che va nella direzione opposta.
Il dilemma, unità della coalizione o pace fra le correnti?
La palla passa ai maggiori che dovranno scegliere fra il passo indietro o il rischio ulteriore di fratture dopo quella in corso per le regionali fra Fratelli d’Italia e tutti gli altri sulla ricandidatura di Musumeci. ma la scelta non è semplice perchè il passo indietro significa anche tensione interne fra le correnti. In questo clima che la giunta veda la luce entro metà settimana come chiede il sindaco appare difficile
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