Due domande erano sbagliate al concorso sui centri per l’impiego in Sicilia e si dovrà ricalcolare il punteggio di un partecipante. Questo ha stabilito il Cga che si è pronunciata sul ricorso. Effettivamente gli errori ci sarebbero stati e sulla base di questi si deve ricalcolare il punteggio del ricorrente.

Il ricorso di un escluso

Due quesiti per la prova scritta del concorso per i centri per l’impiego della Regione Siciliana erano sbagliati. Lo ha stabilito il Cga, accogliendo il ricorso presentato da un candidato escluso dalla graduatoria finale per essere assunto come operatore mercato del lavoro. E’ stato quindi accolto il ricorso proposto dall’aspirante dipendente, assistito dall’avvocato Dino Caudullo. I giudici amministrativi d’appello hanno condiviso le tesi del legale e confermato l’evidente erroneità di due quesiti.

La domanda su una legge oramai abrogata da anni

Ecco quali sono le domande sbagliate individuate in sede di concorso. Una domanda prevedeva come corretta una risposta che in realtà doveva considerarsi tecnicamente errata, e un’altra domanda era su una norma di legge abrogata ormai da diversi anni. Il Cga in sede cautelare ha quindi ordinato al Formez di ricalcolare il punteggio del ricorrente. E dunque il conseguente inserimento nella graduatoria finale del concorso. Il Formez è l’ente governativo che ha gestito la procedura concorsuale per la Regione Sicilia.

Non è il primo pronunciamento

Non finisce di suscitare polemiche questo concorso per il potenziamento dei centri per l’impiego in Sicilia. A dover essere assunte 537 figure laureate. Ovviamente state pubblicate le graduatorie definitive per 264 funzionari per i quali scatta da subito l’assunzione a tempo pieno e indeterminato. C’è da dire che qualche settimana fa era spuntato il caso di G.I. di Agrigento, una donna di 48 anni. Dopo aver ottenuto un punteggio inferiore rispetto a quello richiesto per il superamento della prova scritta ha presentato ricorso al Tar. Era infatti convinta della correttezza di alcune risposte, erroneamente valutate dalla commissione di concorso. Un primo ricorso al Tar fu rigettato, poi al Consiglio di Giustizia Amministrativa accolto. Venne quindi ammessa alla fase successiva.