Cacciato da un giorno all’altro da un luogo dove era stato per anni, dopo essere stato “pizzicato” a comprare cocaina. Un acquisto che non costituisce neanche reato tanto che a suo carico non ci sono provvedimenti da parte della magistratura.

Eppure  Giancarlo Migliorisi, burocrate a contratto all’Assemblea regionale, fino a ieri nella segreteria tecnica del presidente Gaetano Galvagno, è stato messo alla porta dal Presidente dell’Assemblea Gaetano Galvagno.

Sarebbe stato lui l’acquirente a cui Mario Di Ferro, noto ristoratore della Palermo bene e gestore del bistrot dentro Villa Zito, avrebbe ceduto la modica quantità di tre grammi di cocaina. Arrestato, Di Ferro è stato poi scarcerato ma la notizia si è presto diffusa.

Migliorisi l’insospettabile

Tanto è bastato per indurre il Presidente dell’Ars ad interrompere il rapporto di lavoro con tanto di comunicato stampa. Una “cacciata” che ha fatto scalpore. Giurista preparato ed esperto, Migliorisi non fa parte del personale dell’Assemblea, ma era fra quelli che pesano da anni nel meccanismo dell’Assemblea regionale siciliana Regione.

Galvagno però, assicurano, non ha potuto far altro che licenziarlo, una volta saputo nel suo coinvolgimento ma, ricordiamolo, senza alcun reato contestatogli.

Questioni di immagine

Per il Presidente dell’Ars si tratta di una questione di immagine anche perché, fino alla settimana scorsa all’Ars si facevano i test antidroga sui deputati, voluti anche dallo stesso Galvagno. Insomma un incidente che cade non proprio nel momento migliore della storia.

Cosa sottolineata da Galvagno stesso, che nella nota di ieri ha bollato come “ingiustificabile” il gesto del suo collaboratore. Migliorisi non risulta indagato. Avrebbe già confermato agli inquirenti di aver dato 300 euro a Di Ferro.

Chi è Migliorisi

Galvagno aveva confermato questo superburocrate con uno stipendio lordo di più di ottomila euro al mese lo scorso dicembre per la sua segreteria. Migliorisi è da anni un uomo vicino a Forza Italia, visto che era stato l’ex coordinatore regionale Gianfranco Miccichè a chiamarlo, nel 2019  per coordinare l’attività del suo ufficio tecnico.

Come ricostruisce “Repubblica”, prima ancora Migliorisi era stato arruolato dall’assessorato alla Funzione pubblica, all’epoca guidato da Bernadette Grasso, nella giunta Musumeci in quota Forza Italia, per coordinare la segreteria tecnica da gennaio al 19 giugno 2018. Dal giorno dopo era stato invece incaricato dall’allora vicepresidente della Regione e assessore all’Economia Gaetano Armao, anche lui in quota forzista anche se certamente non di area Miccichè (prima della svolta terzopolista), di prestare servizio in veste di capo di gabinetto vicario. Tutto questo a dimostrare anche le doti giuridiche che lo stesso Galvagno non mette minimamente in dubbio nella sua nota

La carriera prima dell’Ars

Migliorisi, originario del Ragusano e laureato in Economia a Messina, era passato dal consiglio di amministrazione dell’Ato di Ragusa al Centro studi Ibleo, dalla Provincia di Ragusa al Comune di Acate, dall’Autorità portuale di Catania fino ad arrivare alla presidenza del Consiglio dei ministri, nel 2008, chiamato sempre da Miccichè,  fino al 2012, quando si trasferì poi al Cipe, sempre con l’ex presidente dell’Ars. Migliorisi faceva parte del bacino degli “stabilizzati” della Regione.

 

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