Paradossale. A dir poco. E se fosse accaduto qualche settimana più tardi si sarebbe potuto pensare al pesce d’aprile ma la realtà supera la fantasia. Ed è uno di quegli episodi in cui si rimane interdetti tra una risata sarcastica ed una riflessione amara.

“Dovrà attendere almeno un anno perché la pratica di suo padre venga esaminata ed evasa”. Questa la risposta che lascia attonito un signore, Giacinto Vaccarella, che si era recato allo sportello per l’invalidità civile in via Mariano Stabile a Palermo inoltrando la domanda per il riconoscimento dei benefici della legge 104 (che, appunto, per legge dovrebbe essere evasi in 4 mesi), per il padre Antonino che ad agosto compirà 103 anni.

Una commissione medica, infatti, oltre 25 anni fa gli aveva riconosciuto l’invalidità civile al 100 percento. Da allora l’anziano riceveva l’indennità di accompagnamento dall’Inps.

“Dov’è lo Stato”?

Giacinto Vaccarella ha racconto la storia al Giornale di Sicilia ed ha sottolineato: “Papà oggi non cammina più, ha bisogno di trattamenti fisioterapici, che gli spetterebbero gratuitamente, forniti dal servizio sanitario nazionale. Come si fa a dire ad una persona di 102 anni che dovrà attendere ancora un anno? Dov’è lo Stato?”.

Eppure, lo stesso Stato italiano si era ricordato di Antonio Vaccarella appena un anno fa, tributandogli un riconoscimento pubblico. Era il 27 gennaio del 2023, il giorno della Memoria dello scorso anno. Nel corso delle manifestazioni previste per la Giornata della Memoria il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, aveva scoperto una targa con il suo nome all’interno del Giardino dei Giusti. Perché Antonio, nel 1943, durante il servizio militare svolto a Roma, aveva rischiato di farsi uccidere nel tentativo di salvare una famiglia di ebrei da morte certa.

La lettera a Mattarella

La Famiglia Vaccarella conosce bene lo Stato, il figlio per anni è stato questore in città. E Giacinto non si è arreso scrivendo una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E la risposta non si è fatta attendere: tra due mesi dovrebbe essere convocato dall’Asp. Il condizionale è d’obbligo, così come la domanda: Bisogna rivolgersi al capo dello Stato per risolvere – apparentemente – una situazione che sarebbe potuta chiudere con un po’ di buon senso?