E’ tornata in America con il figlio conteso di 4 anni e una sentenza lampo in tasca del tribunale per i minorenni di Palermo. Via libera al rientro nella grande mela dopo un’estate da incubo a causa di una controversia con l’oramai ex marito che da un giorno all’altro è sparito di casa portandosi dietro il figlio. E’ la storia di J.C., 29 anni, originaria di Cinisi ma da anni in America dove aveva messo su famiglia e si è creata una vita professionale. All’improvviso però il buio: i mesi burrascosi con il marito, G.C. di 31 anni originario di Carini, la separazione di fatto in casa e addirittura la sua “fuga” con il figlio per rientrare a casa dei genitori nella cittadina carinese.

Il braccio di ferro con l’ex

E’ accaduto lo scorso mese di luglio. Il 31enne ad un certo punto è sparito dalla sua casa di Detroit con il figlio. Il giorno dopo telefona all’ex moglie e le racconta di essere tornato a Carini con il piccolo e lei, come era ovvio che fosse, si catapulta in Sicilia. Da questo momento è cominciata una battaglia legale con tanto di denuncia presentata da lei per sottrazione internazionale di minore. Il tribunale per i minorenni ha chiuso la partita in poco meno di due mesi, con estrema velocità considerando la delicatezza del caso. La mamma ha diritto a rientrare in America con il figlio sulla base della “Convenzione dell’Aja”, resa esecutiva in Italia nel 1994. Un dettato regolamentare che mira “a tutelare il minore dagli effetti nocivi del suo illecito trasferimento”. La madre, sempre secondo il tribunale, ha dimostrato che il minore è pienamente integrato negli Stati Uniti.

La tesi di lui non ha convinto

Al contrario, il padre non ha portato alcun elemento documentale a sostegno della propria tesi. Ha detto al giudice di essere andato via perché non si era integrato in terra americana e non aveva neanche ottenuto il permesso di soggiorno. Dunque rischiava di non poter più rivedere il figlio con continuità. Ha anche raccontato con l’ex moglie aveva intrapreso una relazione extraconiugale e che aveva problemi con alcol e droghe. Ha anche presentato un ricorso per la sospensiva della sentenza del tribunale per i minorenni ma la corte d’appello lo ha respinto. E la mamma è potuta quindi rientrare due giorni fa a Detroit.

L’avvocato: “Giustizia efficiente”

A difendere la 29enne gli avvocati Marina Maltese e Gabriele Li Greci. Hanno fatto un plauso per l’estrema velocità con cui il tribunale per i minorenni di Palermo si è mosso, capendo la delicatezza della situazione. “L’efficienza della magistratura – ha commentato l’avvocato Maltese – deve incoraggiare le donne che subiscono prevaricazioni dagli uomini a non esitare nell’adire l’autorità giudiziaria”.

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