Tempi duri per gli enti locali siciliani ed un altro Comune decide di non coprire per intero le spese di rimborso degli studenti pendolari. Accade a Cinisi, nel palermitano, dove il relativo capitolo di spesa ancora non trova copertura. Non c’è in realtà ancora nulla di certo perché il bilancio deve essere varato e dunque si spera sempre di poter trovare qualche risorsa tra le pieghe dei vari capitoli. Intanto è spuntato già un avviso pubblico e al momento si farà riferimento al limite del reddito Isee.

Il limite

Ci dovrà essere una compartecipazione finanziaria delle famiglie. E’ questo in buona sostanza il messaggio che arriva alle famiglie, almeno per il momento. Intanto il gruppo consiliare d’opposizione “Insieme per Cinisi” lancia l’allarme: “Niente più rimborso totale degli abbonamenti – si sottolinea – che ricordiamo non è ancora stato erogato per l’anno scolastico scorso nel periodo gennaio-maggio. I genitori potranno accedere al bonus statale di 60 euro. Invitiamo la famiglie a recarsi presso i patronati”.

Le incognite

Al momento l’avviso pubblico del Comune è chiaro: “Sono destinatari dell’intervento, prioritariamente, gli studenti e le studentesse delle scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, il cui nucleo familiare abbia un indicatore della situazione economica equivalente in corso di validità non superiore a 10.632,94 euro”. In pratica per prima saranno loro ad essere soddisfatti con la copertura dei costi da parte del Comune sulla base delle risorse stanziate dalla Regione, dopodiché si andrà a verificare se esistono altri spazi.

Il bilancio di previsione in via di formazione

A Cinisi ancora non è stato approvato il bilancio di previsione. Frutto delle difficoltà da parte di tantissimi enti locali che spesso non riescono a chiudere con i conti in ordine. Proprio sul fronte della copertura delle spese ai pendolari si sta lavorando: “Sui pendolari – specifica l’assessore Salvina Di Maggio – si verificherà a breve quanto il Comune possa riuscire a inserire nel capitolo per coprire quanto più possibile, i criteri Isee sono previsti dalla Regione, altri Comuni si sono adeguati già dagli anni passati riconoscendo solo i contributi provenienti dalla Regione”.

Articoli correlati