- La bandiera della Cisl Sicilia listata a lutto per la commemorazione
- “Quelle morti non possono e non devono essere riposte in archivi della memoria”
- “L’impegno del sindacato per mantenere viva la lezione di Falcone e Borsellino”.
- Cisl Palermo-Trapani ricorda stragi ’92 con uno striscione
- Uil Sicilia espone lenzuolo bianco
La bandiera della Cisl Sicilia sarà listata a lutto domani, 23 maggio, “per non dimenticare. Per tenere viva la memoria delle stragi mafiose che hanno insanguinato la Sicilia e non solo”. Così il sindacato guidato nell’Isola da Sebastiano Cappuccio in ricordo dell’eccidio di Capaci del 1992 e per altri fatti di sangue.
“Ventinove anni fa – scrive la Cisl – 500 chili di tritolo, nei pressi di Capaci, uccisero Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, magistrata pure lei. E gli agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montanari. 57 giorni dopo, l’altra oscura strage, a Palermo in via D’Amelio”.
“Morti non siano derubricate ad appuntamento di routine”
“Quelle morti – sottolinea la Cisl – non possono e non devono essere riposte negli archivi della memoria. Né derubricate ad appuntamento di routine”. Hanno mostrato a tutti che “senza legalità, senza cultura delle regole, non può esserci consesso civile. Né sviluppo, lavoro dignitoso, giustizia sociale”.
Ventinove anni fa quelle stragi suscitarono sgomento, smarrimento. Il sindacato “seppe rispondere portando in piazza, il 27 giugno 1992, centomila persone, che arrivarono a Palermo da tutta Italia”.
“Tenere viva la lezione di Falcone e Borsellino”
Ora, nei giorni della riapertura post-lockdown, l’impegno del sindacato, scrive ancora la Cisl, è “per tenere viva la lezione di Falcone e Borsellino”. Perché la ripresa delle attività economiche e sociali si accompagni a un “lavoro organizzato di educazione alla legalità che sappia creare una coscienza della quotidianità antimafiosa”. Solo una solida e non demagogica coscienza antimafiosa da’ fondamento, rimarca la Cisl, a “prospettive non effimere di crescita della società”.
La mafia come ebbe a dire Falcone, ricorda la Cisl, “non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine”. Aggiunge il sindacato: “Lavoriamo assieme, istituzioni e forze sociali affinché l’estirpazione di questo cancro non sia mai più questione affidata – ancora con le parole del giudice ucciso – all’eroismo di inermi cittadini”.
Lenzuolo bianco di Cisl Palermo-Trapani
Anche la Cisl Palermo-Trapani ricorda il 29° anniversario della strage di Capaci. Lo fa con uno striscione, un lenzuolo bianco per dire no alla mafia.
“Appendiamo il nostro striscione commemorativo dal balcone della nostra sede di Palermo in via Villa Heloise, perché noi ci siamo come ogni anno per tenere alta la memoria dei nostri Eroi e ribadire quanto il loro coraggio sia per noi stimolo quotidiano per contrastare ogni forma di oppressione mafiosa e di illegalità”. Ad affermarlo è Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani.
Continua La Piana: “Il prossimo 23 maggio invitiamo dunque tutti, giovani, pensionati e pensionate, lavoratori e lavoratrici della Cisl Palermo Trapani a esporre un lenzuolo bianco cosi come chiesto dalla Fondazione Giovanni Falcone e pubblicare sui social le foto con l’hastag #dicosasiamoCapaci”.
Nei giorni scorsi pubblicato il video “Per dire NO alla mafia”
Nei giorni scorsi proprio sui social della Fondazione e del sindacato è stato pubblicato il video per ‘Dire NO alla mafia’ realizzato dalla Cisl Palermo Trapani con il quale, giovani, studenti, pensionati, immigrati, lavoratori di diversi settori ribadiscono perché contrastare la mafia sia l’unica strada percorribile per il futuro del territorio.
“Il nostro No è forte e deciso – aggiunge La Piana – perché una terra libera da condizionamenti mafiosi può garantire un futuro ai nostri giovani, per piantare il seme della legalità, per puntare su innovazione tecnologica e ricerca e sulla cultura, per creare una società solidale che offra a tutti le stesse opportunità, perché la mafia è un cancro che opprime la società senza il quale potremo essere uomini e donne libere”.
La Piana conclude: “bisogna tenere alta l’attenzione contro le infiltrazioni mafiose ancor di più in un momento in cui si attende l’arrivo dei fondi del Recovery e la realizzazione del Piano di resistenza e resilienza. La pandemia ci ha reso più fragili, ed è questo il momento in cui lo Stato deve essere più presente soprattutto nelle nostre periferie, dove domina il disagio economico e sociale”.
Lenzuolo bianco anche per Uil Sicilia
“Anche quest’anno la Uil Sicilia c’è. Con il lenzuolo bianco steso in via Albanese, sede della segreteria regionale, vogliamo ribadire il nostro no alla mafia e il nostro impegno per la legalità”. Così lo stesso segretario Claudio Barone.
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