Le macchine appena arrivate imballate per emettere la carta d’identità elettronica erano guaste o mancavano dei pezzi.

Neppure il tempo di collegare i cavi elettrici, su otto confezioni aperte quattro hanno mostrato «macchine» fisicamente rotte.

Nuovo stop della rivoluzione digitale dei documenti di identità. Il Comune attendeva in questa prima fase la consegna di 28 pacchi contenenti l’attrezzatura per incamerare le impronte digitali e anche l’immagine del volto della persona. ne sono invece arrivate solamente 17, delle otto già controllate la metà è fuori uso.

Una figura talmente magra che dal Comune parlano di malocchio.

È l’Istituto Poligrafico a fornire la strumentazione. E ha assicurato che completerà la consegna degli impianti entro giorno 11. Ma non è finita qui. Siccome i dispositivi dovranno poi essere collegati al cervellone e il Comune dovrà essere abilitato. L’abilitazione dovrebbe avvenire il 21 di ottobre, prima di allora si continua col vecchio sistema.

Dovrebbe passare tutto il mese di ottobre. Sempre che tutto va bene, visto che a Palermo la rivoluzione è già slittata di un anno.

Un ritardo clamoroso per quella che era stata annunciata come una rivoluzione e che invece sta partendo zoppicante.

Nei giorni passati erano stati chiusi a rotazione gli sportelli degli uffici delle circoscrizioni e anche quelli di viale Lazio proprio per dare la possibilità di formare il personale alle nuove pratiche digitali. Una chiusura che aveva mandato in tilt gli uffici dell’Anagrafe.

Ma bisogna attendere ancora un po’ prima di vedere i palermitani con in tasca la carta di identità elettronica.

E nel frattempo? Pazienza, si continua con la vecchia carta e il vecchio sistema. L’anagrafe di Palermo comunque è già allineata al database nazionale.

Ma prima di passare al nuovo metodo, si continueranno a rilasciare i soliti documenti di identità cartacei. Chi ha già prenotato un appuntamento per avere quella elettronica, comunque, non lo perderà. Verrà avvisato quando il sistema sarà operativo.

 

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