Gli studenti tornano a manifestare fra le strade del centro di Palermo. I giovani hanno messo in campo un corteo per portare l’attenzione su un tema importante come quello del clima. Qualche centinaio gli aderenti, che hanno sfilato su via Maqueda e via Ruggero Settimo. Il corteo si è concluso in piazza Pretoria, sotto la sede del Comune, per contestare l’accordo sottoscritto fra l’Amministrazione e l’Eni sul tema della transizione ecologica.

Momenti di tensione a Palazzo delle Aquile

Corteo per il clima sotto Palazzo delle Aquile

Non sono mancati i momenti di tensione all’interno della manifestazione. Una volta giunti sotto a Palazzo delle Aquile, gli studenti hanno provato a sfondare il cordone di polizia posto a salvaguardare l’ingresso del Comune. I manifestanti, infatti, avevano annunciato di voler avere un incontro con il sindaco Leoluca Orlando a proposito del protocollo d’intesa sottoscritto con Eni. Le forze dell’ordine hanno comunque respinto il cordone, permettendo la chiusura del portone d’ingresso principale.

Le ragioni della protesta

A spiegare le ragioni della protesta odierna è Adele Furnari del movimento “Fridays For Future“, già presente al sit-in messo in campo proprio sette giorni fa a Palazzo delle Aquile. “Siamo nuovamente in piazza a Palermo perchè stiamo lottando contro un sistema economico che non mette al centro produttivo che non mette al centro le esigenze del pianeta e degli abitanti che li abitavano, ma di poche persone”.

“Stiamo lottando – prosegue Adele Furnari – con un sistema che non si preoccupa delle conseguenze. Oggi gli studenti scendono in piazza perchè si rendono conto che questi sono gli ultimi anni in cui si può apportare un cambiamento. Non lottare adesso, significa ritrovarci fra dieci anni senza acqua potabile, con carenze di cibo e fenomeni meteorologici estremi che lederanno le nostre vite”.

Al centro della manifestazione l’accordo con Eni

Due i temi al centro della manifestazione. Il primo riguarda il protocollo d’intesa sottoscritto fra il Comune di Palermo ed Eni. Un accordo, secondo quanto si legge sul documento, “finalizzato a valutare congiuntamente la fattibilità di possibili iniziative di divulgazione, formazione, promozione, studio e sperimentazione sul tema dell’economia circolare” in diversi ambiti, nell’ottica della sostenibilità ambientale.

Fatto in cui non crede Flavio La Bruna, componente di “Ecologia Politica Palermo”. “Il Comune di Palermo ha firmato un protocollo con Eni, che dà a loro la possibilità di riutilizzare i rifiuti per fare del biocarburante. Ma noi non crediamo a questo accordo. Dare a loro questa possibilità è un’offesa alla transizione ecologica e al cambiamento che dovremmo intraprendere“.

Il secondo tema è relativo invece al conflitto attualmente in essere in Ucraina. Una lotta che, secondo Flavio La Bruna, è da ricondurre ad una questione prettamente economica. “Questa guerra è fatta per accappararsi le terre rare, dove ci stanno i giacimenti di metano. Biocarburante importante per il tema della transizione ecologica. Ma quelli che subiranno le conseguenze di tutto questo sono i componenti del popolo”.