Il 25 marzo sarà di nuovo sciopero globale per il clima e anche Palermo si prepara a scendere in piazza. Nella notte sono apparsi manifesti in tutta la città e questa mattina gli studenti hanno affisso striscioni nelle loro scuole. “La vostra transizione ecologia è più finta del capitalismo etico”, “le vostre soluzioni sono il problema”, “alzate il culo prima che bruci”, “contro la multinazionale, per l’interesse ambientale”, “se il clima fosse una banca l’avreste già salvato”, sono alcune delle frasi scelte. L’attacco è dunque rivolto alle istituzioni, accusate di “far poco per fermare la crisi climatica”.

“Le istituzioni ci voltano le spalle”

“Mentre la crisi climatica si manifesta in maniera sempre più letale e violenta – afferma Giù D’Angelo del liceo Cannizzaro, portavoce di Fridays for future Palermo -, le istituzioni continuano a voltarci le spalle in nome degli interessi economici delle multinazionali, consegnando così alla nostra generazione e a quelle future un pianeta invivibile e devastato. Trivellazioni, costruzione di inceneritori e impianti inquinanti, investimenti nel gas fossile: questi sono alcuni degli strumenti criminali che il governo italiano vuole adottare per ‘fronteggiare’ la crisi climatica nel nostro paese. Al contrario, giustizia sociale e democrazia partecipata, strategie di adattamento, azioni immediate e urgenti sono ciò che serve al nostro pianeta. Non siamo noi a dirlo ma l’intera comunità scientifica mondiale attraverso l’ultimo rapporto dell’Intergovernamental Panel of Climate Change (Ipcc) pubblicato da pochi giorni”.

Le contestazioni a Regione e Comuni

Ma gli studenti di Palermo, che scenderanno in piazza domani, venerdì 25 marzo, partendo alle 9 da piazza Politeama, puntano il dito anche contro i governi locali e regionali, accusati di starsi impegnando nella direzione sbagliata, ignorando l’emergenza. In uno striscione si cita il “protocollo della vergogna”, il nuovo nome che è stato dato dai manifestanti al protocollo d’intesa firmato dal Comune di Palermo con Eni su sostenibilità ambientale. Forte attenzione anche alla guerra in corso in Ucraina.

Il cambiamento climatico

“Siccità, ondate di calore, piogge anomale e fenomeni meteorologici estremi – continua Giorgio Caruso del liceo Einstein e portavoce di Ecologia Politica Palermo – sono eventi che in Sicilia, come nel resto del Mondo, sono all’ordine del giorno, e distruggono interi territori e le vite delle popolazioni che li abitano. Quanti altri morti dobbiamo piangere prima di un concreto e reale cambiamento? Questo quadro, già di per sé preoccupante, va a sua volta inserito nell’attuale contesto geopolitico in cui i combustibili fossili costituiscono un nodo centrale delle guerre e delle tensioni a cui stiamo assistendo, e ostacolano la cooperazione tra popoli e nazioni, che è invece necessaria per il superamento della crisi climatica. Il cambiamento parte da noi! Le scuole scendono in piazza trattando tutti i temi chiave dello sciopero”. Lo sciopero globale per il clima vedrà tutto il mondo unito dallo slogan “People Not Profit”, ossia “le Persone non il profitto”.

Articoli correlati