“La mafia ringrazia di fronte alla nuova riforma del codice degli appalti approvata dal governo Meloni. Il Consiglio dei ministri infatti, al fine di velocizzare le procedure d assegnazione degli appalti in particolare quelli del PNRR, ha deciso di ‘eliminare’ i limiti e i controlli sui subappalti. Questa è una scelta folle che aprirà spazi sconfinati alla criminalità organizzata e ci sarà, ci scommetto, anche un aumento del lavoro nero”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia e capogruppo del PD in commissione Trasporti alla Camera dei deputati, Anthony Barbagallo.

“In Sicilia in particolare e come PD lo abbiamo sempre sottolineato – prosegue – abbiamo sempre contrastato la tecnica dei subappalti in ogni ambito e nel settore dei rifiuti in particolare che ha ha alimentato il malaffare e di conseguenza disservizi e aumenti dei costi spropositati. Eliminare i controlli sui subappalti, con la scusa di velocizzare, è quindi assolutamente folle. Mi auguro che il governo rifletta e – conclude – faccia marcia indietro per evitare di favorire, anche indirettamente, gli appetiti di imprese colluse e della criminalità mafiosa”.

Salvini: “Sono i tempi lunghi a favorire le mafie”

“Il nuovo Codice degli appalti non favorisce le mafie. Le infiltrazioni e la corruzione ci sono laddove i tempi sono lunghi”. Lo ha detto il ministro per le Infrastrutture, Matteo Salvini, nel suo intervento in streaming all’assemblea dell’Ance di Crotone, replicando alle critiche mosse al Codice degli appalti approvato ieri dal Consiglio dei ministri.

“Il Codice degli appalti – ha aggiunto Salvini – l’ho trovato sulla scrivania e in 56 giorni è stato approvato all’unanimità. Dimezza le garanzie chieste alle imprese per partecipare e fa la stessa cosa con la soglia per accedere alla revisione dei prezzi. Taglia pesantemente i tempi di burocrazia, dal Consiglio superiore dei lavori pubblici alle valutazioni archeologiche e
paesaggistiche. Noi ascoltiamo tutto e tutti, ma poi come politica, come ministro, abbiamo l’onore e l’onere di decidere perché non possono esserci ricorsi di micro associazioni accolti da micro Tribunali che bloccano lavori stradali e ferroviari per centinaia di milioni di euro”.

“Il problema – ha detto ancora il ministro – non sono le infiltrazioni mafiose. Ho letto su alcuni giornali lontani dall’orientamento liberale: ‘codice appalti più veloce, procedure più snelle favoriranno la mafià. Io penso che sia vero il contrario. Le infiltrazioni e la corruzione ci sono quando i tempi ed i processi decisionali sono lunghi ed i cittadini e le imprese non hanno risposte”.

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