Paura per un ingegnere con la sua moto per un palo che solo per miracolo non l’ha travolto. L’uomo, Francesco Tagliavia, racconta il Giornale di Sicilia, stava attraversando col suo motore viale Croce Rossa, quando un palo della luce è crollato, per il forte vento, sfiorandolo in una spalla e rompendogli una freccia.
Il racconto dell’uomo
“Non c’è dubbio – racconta – visto com’è finita davvero posso dire di essere un uomo fortunato”. E racconta che a mezzogiorno e mezzo, mentre placidamente scivolava verso piazza Vittorio Veneto con la moto, “ho sentito come una botta sulla spalla. Non ho capito cosa stesse succedendo. Sulle prime pensavo al ramo di un albero caduto, a un tamponamento, a un oggetto piovuto chissà come visto che c’era vento”.
Ma appena ha avuto modo di rendersi conto di quello che è accaduto ha avvertito come un tuffo al cuore per il pericolo scampato. “Non mi sono fatto nemmeno refertare – racconta – non sono andato in ospedale. Agli agenti di polizia municipale che sono intervenuti ho spiegato che cosa fosse accaduto, dimenticando persino di fare annotare che avevo avuto un danneggiamento alla moto. Ma pazienza, non mi interessa certamente questo che è un dettaglio del tutto insignificante rispetto alle conseguenze più gravi che potevo subire. L’importante è che alla fine tutto si sia compiuto solo un con una bella botta di paura”.
Il pericolo dei pali
Ora, però, la questione dei pali della luce che vengono giù perché troppo vecchi (quello di viale Croce Rossa aveva più di 30 anni) è una questione che si ripete con sempre maggiore frequenza. Fin’ora, per fortuna, non si sono registrate gravi conseguenze, ma è chiaro che per i cittadini avere sulle teste migliaia di pertiche di ferro a rischio cedimento non è sicuramente una notizia tranquillizzante.
Nel corso degli anni i tecnici di Amg hanno più volte segnalato i problemi che ci sono in giro per la città con alcuni pali “inequivocabilmente pericolanti”. Ma la cosa più inquietante è che fino a oggi un’attività periodica e specifica e puntuale sugli impianti corrosi o prossimi alla corrosione non è previsto nel contratto di servizio con il Comune.
Francesco Scoma, presidente Amg da poche settimane, spiega: “Sulla manutenzione straordinaria – spiega – negli ultimi due anni non è stato previsto nemmeno un euro di finanziamento. Abbiamo chiesto all’amministrazione un via libera per sostituire almeno 1.088 impianti. Serve una nuova ripartenza per l’azienda, un nuovo contratto e la possibilità di essere stazione appaltante per essere più agile nelle contrattazioni. Altrimenti – conclude – rischiamo di passare i mesi a scambiarci corrispondenza senza risolvere nulla”.
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