La polizia di Stato di Palermo, su delega della Dda, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip, nei confronti di 9 indagati, di cui 8 in carcere ed uno agli arresti domiciliari, accusati a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione con l’aggravante del metodo mafioso ed intestazione fittizia di beni.

Gli arrestati 

Gli indagati nell’operazione Intero mandamento 2 della polizia di Stato: in carcere sono finiti Giacomo Abbate, 33 anni, Paolo Castelluccio, 39 anni, Giovann D’Alba, 68 anni, Daniele Formisano, 48 anni, Tommaso Sciacovelli, 44 anni, Pietro Tumminia, 51 anni, Antonino Tognetti, 27 anni e Felisiano Tognetti, 51 anni. Ai domiciliari Paolo Gulotta, 75 anni.

L’indagine di squadra mobile e Sco

L’indagine della squadra mobile e dello Sco della direzione centrale anticrimine, denominata Intero Mandamento 2, avrebbero fatto luce sull’organigramma delle famiglie mafiose del mandamento della Noce e Cruillas che comprende le famiglie mafiose della Noce, Cruillas, Malaspina e Altarello.

A maggio altri arresti

L’indagine è la prosecuzione di quella già eseguita nel mese di maggio a carico di altri 9 soggetti, anche loro accusati di fare parte dell’associazione mafiosa. Infatti le successive indagini si sono concentrate sulla famiglia mafiosa di Altarello e sui rimanenti affiliati dell’intero mandamento. Tra questi Pietro Tumminia, detto Pierone, ritenuto dal gip nell’ordinanza a capo della famiglia proprio di Altarello.

La riorganizzazione dopo la scarcerazione

Tumminia era uscito dal carcere nel dicembre del 2020 e avrebbe sin dai primi gironi riorganizzato equilibri all’interno del mandamento. Un’autorità mai messa in discussione dagli altri componenti dell’organizzazione. Tra le attività contestate agli indagati quella estorsiva nei confronti dei commercianti, di artigiani e imprenditori della zona.

Anche ad Altarello, come in altre zone di Palermo come emerso da decine di ordinanze e operazioni, serviva l’autorizzazione preventiva , fornita dal clan, per l’avvio di iniziative economiche.

L’insospettabile fra gli indagati

Tra gli indagati c’è un insospettabile ed incensurato artigiano palermitano, rintracciato a Pantelleria, finito ai arresti domiciliari, il quale, nonostante si occupasse della sua attività di falegname, di fatto sarebbe risultato un esattore del pizzo della famiglia mafiosa di Altarello. Nel corso dell’operazione è stato sequestrato un parcheggio a pagamento nel quartiere Noce che secondo le indagini riconducibile formalmente ad un prestanome ma di fatto nella disponibilità dello stesso Tumminia.

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