A Palermo si può ‘morire’ di eccesso di crediti. Sovraccreditamento: una parola fin troppo conosciuta dalle parti di Palazzo delle Aquile e che ha determinato l’attuale quadro economico-finanziario del Comune di Palermo. Un problema che rischia di riguardare anche Rap, azienda che si occupa della gestione della raccolta di rifiuti in città. Secondo le ultime stime fatte dagli uffici della Partecipata di piazzetta Cairoli, l’azienda vanta un crediti per un ammontare complessivo da oltre 60 milioni di euro nei confronti dei comuni della città metropolitana di Palermo. Somma dovuta, per la stragrande maggioranza, dal capoluogo siciliano.

Le fatture già emesse

Un salasso che coinvolge anche i comuni delle provincia. Le altre cittadine dell’hinterland hanno debiti per una cifra intorno al milione di euro (1,27 per la precisione). Nell’elenco compaiono i comuni di Bolognetta, Marineo, Casteldaccia, Belmonte Mezzagno, Ficarazzi, Balestrate, Trabia, Terrasini, Torretta, Montelepre, Cinisi, Giardinello, Villabate, Bagheria, Santa Cristina Gela, Camporeale, Borgetto, San Cipirello, Ustica, Roccamena.

Buona parte della somma però è dovuta a vario titolo dal comune di Palermo. Crediti vantati da Rap per fatture già emesse o ancora da emettere al 30 giugno 2022. Con riguardo a quelle già emesse, si parla di una cifra intorno ai 44 milioni di euro (più esattamente 44,3). Importi dovuti dal Comune di Palermo per l’espletamento, condotto da parte di Rap, dei servizi relativi allo smaltimenti di percolato dalle vasche di Bellolampo, gli extracosti dovuti al periodo successivo alla chiusura della VI vasca di Bellolampo, a sanificazioni e ad altre tipologie di servizio. Alcune di queste partite ancora aperte risalgono addirittura al 2015.

Fra i crediti anche la manutenzione stradale

Un elenco lungo dodici pagine e nel quale la Rap fa la cernita di tutti i crediti ancora aperti con l’Amministrazione Comunale. Un documento che spiega il perchè l’azienda possa vantare un equilibrio economico ma, al contempo, avere problemi dal punto di vista finanziario. Un’asincronia nella quale rientrano, ad esempio, le somme dovute per gli affitti dei locali di piazzetta Cairoli, finiti tra l’altro nell’elenco dei beni inseriti all’interno del piano delle alienazioni recentemente approvato in Consiglio Comunale. Lista nella quale compaiono anche crediti, per un somma complessiva da 985.000 euro, relativi all’espletamento dei servizi di manutenzione stradale. Opere, quelle condotte da Rap, finite al centro dell’agone politico, con il presidente di Ance Massimiliano Miconi che ha parlato apertamente dell’esigenza di spostare le competenze in questione in capo ai privati.

Fatto sul quale ha recentemente replicato l’Amministratore Unico della Rap Girolamo Caruso. “Spiace leggere sui giornali di un attacco a RAP senza alcun motivo da parte del presidente dell’ANCE che evidentemente non conosce le carte. L’Azienda ha sempre assolto interamente agli obblighi contrattuali previsti (12.394 interventi previsti all’anno –  massimo  fatturabile contrattualmente).  Nell’ultimo anno – continua Caruso – ma anche nell’anno in corso , gli interventi di emergenza  per eliminare le situazioni di pericolo, sono stati di  molto superiori, attestandosi a circa 15.000, nonostante fossimo consapevoli, ma con la sicurezza non si gioca, che questi interventi in più non  sarebbero stati riconosciuti economicamente”.

Le partite da emettere

Una somma di partite aperte alle quali si aggiungeranno le fatture per crediti non ancore emesse al 30 giugno. Un importo complessivo da poco più di 25 milioni di euro. Di questi, buona parte sono dovuti agli extracosti sostenuti dall’azienda fra il 2020 e il 2021 per il trasporto di rifiuti in altra località. Operazioni dovuti a causa dell’esaurimento della sesta vasca di Bellolampo. A questi si aggiungono i 4,3 milioni di euro per il trattamento e lo smaltimento del percolato per l’annualità 2021. Nonchè i 500.000 euro di uscite dovute agli affitti dei locali di piazzetta Cairoli. Un conto decisamente salato quello che l’azienda presenta e vanta nei confronti del Comune. Somme di cui Rap avrà decisamente bisogno, anche in vista dei prossimi impegni strutturali e di potenziamento del personale.

M5S chiede piano di rientro al Comune di Palermo

Una vicenda sulla quale il gruppo consiliare del M5S ha chiesto all’Amministrazione guidata da Roberto Lagalla un vero e proprio piano di rientro, come chiarito dal capogruppo pentastellato Antonino Randazzo. “Sessantadue milioni di crediti dai Comuni (di cui 60,8 milioni dal Comune di Palermo e 1,2 milioni da altri Comuni siciliani). Questa è la gigantesca somma che attende di incassare la Rap. Carenza di liquidità che va ad incidere negativamente sui servizi ai cittadini. Ho trasmesso una interrogazione alla amministrazione comunale per chiedere se è previsto un percorso di rientro rapido a favore della società pubblica di gestione della raccolta dei rifiuti urbani”.

 

 

 

 

 

 

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