Le casse dei Comuni siciliani sono a secco. Una situazione che riguarda tutta l’Isola e che sta suscitando molti problemi e non pochi malumori per i dipendenti, mentre gli stipendi latitano.

Al Comune di Pachino l’ ultimo stipendio pagato è quello di novembre mentre per le tredicesime e le buste paga di dicembre e gennaio i 188 dipendenti dovranno attendere, e non hanno idea di quando percepiranno quanto gli è dovuto.

Analoga situazione di disagio al comune di Rosolini: lo stipendio di dicembre è arrivato solo qualche giorno fa, e di quello di gennaio non c’è traccia.

E’ l’Anci, l’associazione dei Comuni a lanciare l’allarme e tirare le somme di una situazione che desta grande preoccupazione. Almeno la metà dei Comuni siciliani è in debito con i propri dipendenti, e per pagare gli stipendi i sindaci hanno dovuto ricorrere a prestiti bancari.

Causa principale dei ritardi è il mancato trasferimento delle somme regionali; proprio ieri la Regione ha annunciato lo sblocco di tutti i finanziamenti arretrati ma non si sanno se e quando arriveranno i soldi.

Secondo l’ associazione dei Comuni, guidata da Leoluca Orlando, la Regione non ha inviato circa 500 milioni di finanziamenti relativi al 2015 e neanche un euro è arrivato in questo primo mese del 2016.

Il ricorso alle banche costringe adesso i sindaci a pagare alti tassi di interesse, indebitandoli ancora di più.

“Non si possono più erogare gli stipendi – commenta al Giornale di Sicilia il vicepresidente dell’Anci, Paolo Amenta -. Chi è riuscito a pagare a gennaio non ci riuscirà a febbraio”. Un altro dei leader dell’ Anci, Mario Emanuele Alvano, segnala fra i Comuni più in difficoltà anche “Buccheri (nel Siracusano), Porto Empedocle e Sant’ Angelo Muxaro nell’ Agrigentino. Molte altre amministrazioni nel Palermitano hanno finito i soldi, a Contessa Entellina ci sono ritardi di quattro mesi sugli stipendi”.

Sulla situazione debitoria dei Comuni oggi era previsto un vertice all’assessorato all’Economia, rimandato perché l’assessore Alessandro Baccei è stato convocato a Roma per discutere col sottosegretario Claudio De Vincenti dell’ultima tranche di aiuti (500 milioni) che la Regione attende dallo Stato per varare il proprio bilancio entro fine febbraio.

Sull’incontro romano si concentrano adesso le speranze per sbloccare i fondi nei Comuni.