Continua la polemica per l’annullamento del concerto di Guè Pequeno a Palermo. Dopo la risposta dei vigili del fuoco all’organizzazione, arriva anche quella della questura, che respinge le accuse e parla apertamente, anzi, di “carenze” da parte dell’organizzazione stessa.

La risposta della questura

Con riferimento al concerto che si sarebbe dovuto tenere ieri sera ai Cantieri Culturali alla Zisa da parte del noto cantante Gué Pequeno (al secolo Cosimo Fini) la Questura di Palermo precisa che è stata scrupolosamente rispettata la normativa di settore funzionale al rilascio della licenza questorile.

Nello specifico, l’asserita incongruenza riguardo al mancato rilascio di una licenza per uno spazio e degli impianti identici ad eventi musicali già tenuti nel medesimo luogo è infondata perché deve necessariamente essere accompagnata da evidenze documentali. Queste devono essere poste al vaglio della Commissione Comunale di Vigilanza anche in considerazione della circostanza che gli organizzatori degli eventi già autorizzati e l’organizzatore del concerto di ieri sera sono soggetti diversi.

Il questore può rilasciare l’autorizzazione all’evento previo parere favorevole della Commissione Comunale di Vigilanza che garantisce il rispetto della normativa tecnica di settore. In assenza del citato parere favorevole, quindi, nessuna autorizzazione questorile potrebbe essere legalmente rilasciata.

Il Questore, nel caso specifico, non ha quindi potuto rilasciare nessun provvedimento autorizzatorio attesa l’assenza del parere favorevole della Commissione Comunale di Vigilanza per i Locali di Pubblico Spettacolo.

Le carenze documentali addebitabili all’organizzatore dell’evento avevano portato già ad un primo parere negativo della Commissione Comunale il 28 luglio.

Questa carenza non può essere colmata con l’avanzata pretesa di un asservimento delle Pubbliche Amministrazioni alle esigenze dell’operatore economico che, su questi eventi pubblici, svolge attività imprenditoriale.

Tali evidenze sono ulteriormente suffragate dalla considerazione che questi pubblici spettacoli sono programmati mesi prima la data prevista dell’evento da operatori economici che hanno (dovrebbero) un bagaglio di conoscenze e di know-how tali per cui non dovrebbe rendersi necessario il continuo e ripetuto “inseguimento” della completezza e correttezza documentale da parte delle amministrazioni pubbliche con il conseguente, inaccettabile, aggravio delle macchina amministrativa che sostiene dei costi ultronei rispetto a quelli che dovrebbe avere in condizioni di “normalità”. Le carenze organizzative non possono, dunque, ricadere in nessun termine sulla Pubblica Amministrazione.

Le procedure amministrative e le richieste documentali non sono “sterili” adempimenti burocratici ma costituiscono la base dei controlli e delle verifiche che attengono alla sicurezza e alla incolumità che deve essere garantita agli spettatori quando prendono parte ad un pubblico spettacolo, gratuito o a pagamento, che hanno il diritto di accedere ad un ambiente sicuro.

Questa cornice di sicurezza deve essere garantita dall’organizzatore dell’evento mentre alla Pubblica Amministrazione spetta il compito di vagliare la congruità delle misure adottate e di controllare che l’organizzatore adempia a tutte le misure di sicurezza. Questa è la ratio che sta alla base del parere tecnico delle commissioni, provinciali o comunali, e del conseguente rilascio dell’autorizzazione che, solo in Sicilia, è di competenza del Questore.

Ad ulteriore completezza e chiarimento della materia, il Questore di Palermo ha dato precise indicazioni, con una circolare del 2022, a tutte le amministrazioni comunali che rientrano nel territorio di competenza della Questura, circa i tempi, le modalità e la documentazione necessari ad ottenere l’autorizzazione questorile per questi tipi di eventi pubblici.

Le parole dell’organizzazione

La commissione comunale, si legge nella nota, si è riunita venerdì 28 luglio quando non poteva esserci nulla di montato, considerato che il concerto si doveva tenere domenica 30 luglio. Ieri alla nuova riunione della commissione di valutazione dello spettacolo non era presente il membro dei Vigili del Fuoco. A nulla è valso il tentativo da parte del presidente della commissione di rintracciare il comandante provinciale perché irreperibile mentre il membro dei Vigili del Fuoco è in ferie e non è stato sostituito.

L’attesa

Dopo ben 4 ore di attesa i membri presenti hanno rilasciato il nulla osta di loro competenza in un’area agibile dalla commissione provinciale di vigilanza ma purtroppo senza il membro dei Vigili del Fuoco il parere non è definitivo. La Questura non ha rilasciato la licenza (che è stata rilasciata, invece, per uno spazio agibile stasera con lo stesso palco, lo stesso service, e lo stesso allestimento previsto per il concerto di domani). Per gli organizzatori “un simile cortocircuito della burocrazia non si è mai visto, considerando anche che di norma la commissione viene effettuata nella giornata stessa dell’evento, quando è tutto montato e pronto. Questa è stata una giornata di ordinaria follia con un mancato coordinamento tra Comune, Questura e Vigili del Fuoco. In questo modo tutti quelli che hanno acquistato il biglietto per assistere al concerto di Guè non ne potranno godere. Si tratta di un grave danno di immagine per la città”. Il rimborso dei biglietti già acquistati potrà essere chiesto ai circuiti di prevendita e all’organizzazione.

La smentita dei vigili del fuoco

Arriva la risposta, durissima, dei vigili del fuoco: “Il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco ha operato nel pieno rispetto della legislazione vigente in materia di sicurezza tecnica Nel merito si evidenzia che personale dei Vigili del fuoco era già presente sui luoghi il giorno 29 per le verifiche tecniche congiuntamente a personale dell ASP e della Questura e non vi era nessuna assenza  causata da “fantomatiche ” ferie. In relazione a quanto sopra lo scrivente Comando si riserva di procedere nelle competenti sedi nei confronti di coloro che ha fornito informazioni prive di fondamento e nei confronti di coloro che hanno proceduto alla loro divulgazione, prima di averne accertato la veridicità.

L’organizzazione insiste: “Problemi burocratici”

“Siamo consapevoli e rispettiamo il lavoro delle Istituzioni ma, in questo caso, è innegabile che ci sia stato un problema legato alla burocrazia che ha impedito, di fatto, la realizzazione del concerto di Guè. Ci preme precisare che nella riunione della Commissione del 28 luglio non poteva, materialmente, esserci niente di predisposto nella struttura per il semplice motivo che nella stessa venue, per quel giorno, doveva tenersi il concerto di Salmo (poi rimandato) e il giorno dopo, il 29 luglio, era previsto il concerto di Fabri Fibra. Non si poteva quindi, montare il tutto per il 28 luglio, per poi smontarlo per consentire la realizzazione degli altri concerti e rimontarlo per il 30 luglio tanto è vero che la Commissione il 28 luglio non esprime parere e si riconvoca per il 29 luglio.
Per questo motivo, nel caso di più eventi concomitanti, le Commissioni vengono svolte il giorno stesso del concerto, non si tratta di asservimento ma di necessità logistiche. Teniamo a sottolineare nuovamente che per il concerto di Guè, come si evince dal verbale della Commissione, il problema è stato derivato dall’assenza del membro dei Vigili del Fuoco che non era presente nella riunione del 29 luglio. Noi rispettiamo il difficile lavoro dei Vigili del Fuoco ma, in questo caso, è innegabile che sia successo un problema burocratico che ne ha causato l’assenza in Commissione.
La conseguenza di tutto questo è stata la cancellazione dello spettacolo per il mancato rilascio della licenza. Bisogna fare chiarezza sull’accaduto a tutela dell’artista e di oltre 1700 persone che hanno acquistato il biglietto, sostenendo anche altre spese come il costo degli alberghi. Non è una questione privata ma è un fatto pubblico poiché al centro c’è l’immagine di un artista, c’è il lavoro di una società di management ma soprattutto c’è la visione della città di Palermo, la quinta città d’Italia, nei confronti dell’opinione pubblica nazionale e internazionale”.

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