Per l’assessore alla salute Baldo Gucciardi non c’è un ‘rischio contagio’, ma il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di rilievo nazionale Arnas Civico preferisce chiarire davanti alla Commissione salute il suo operato e non solo il suo.

Stiamo parlando della vicenda dell’impugnativa davanti al Tar dell’atto aziendale del Civico che secondo i sindacati ricorrenti non rispetterebbe le previsioni del DM 70 ovvero il così detto Decreto Balduzzi che detta limiti e condizioni al sistema sanitario italiano e dice cosa si può e cosa non si può fare nell’apertura e chiusura di reparti, nell’organizzazione di ospedali e aziende sanitarie e nella predisposizione delle piante organiche e dei servizi sanitari.

I sindacati si sono rivolti al Tar ed hanno chiesto un incontro urgente. Criticano l’istituzione della ginecologia oncologhica che Migliore e Gucciardi difendono, criticano piante organiche e impianto generale e c’è chi teme che questo ricorso possa innescare un effetto domino e portare ad impugnative a tutti gli atti aziendali di Asp e ospedali paralizzando il sistema e bloccando anche le assunzioni e i concorsi.

Forse anche per fugare questi dubbi e questi timori il direttore generale del civico vuole chiarire “Si ritiene utile informare – fa sapere alla stampa – che l’ARNAS Civico Di Cristina Benfratelli ha richiesto di essere convocata dalla Sesta Commissione Legislativa dell’Assemblea Regionale Siciliana, al fine di offrire elementi di valutazione e giudizio in relazione al ricorso al TAR Sicilia – Sezione Palermo, notificato a questa Azienda in data 22.04.2016, e nei confronti dell’Assessorato Regione della Salute, per l’annullamento del D.A.n.288 del 12 febbraio 2016 ad oggetto ‘Approvazione atto Aziendale dell’ARNAS Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo’, nonché della pedissequa deliberazione assunta dallo scrivente n.233 del 19.02. 2016, con il quale è stato adottato l’Atto Aziendale di questa ARNAS, nella ritenuta piena coerenza tra i provvedimenti aziendali adottati e gli atti esitati in sede di riscontro tutorio, di cui non può che ribadirsi in toto la piena legittimità”.

Dunque Migliore vuole spiegare alla commissione sanità perché ha ragione lui e non i ricorrenti. Una spiegazione ‘politica’ visto che quella tecnico amministrativa andrà fornita ai giudici del Tar. Per parte sua il manager precisa “Il ricorso è un atto legittimo. La legge prevede il ricorso a questo strumento e non possiamo certo impedire a chi ha dubbi di adottare le procedure di legge” ma è chiaro che tutti avrebbero preferito evitare di giungere a questa situazione che rischia di trasformarsi in una impasse