“Denunciamo con forza l’illegittimità della revoca del concorso Arpa ed invitiamo coloro che hanno già svolto la prova preselettiva a promuovere un’azione legale per ripristinare la selezione”. Così in una nota Vincenzo Figuccia deputato della Lega all’Ars e coordinatore provinciale del partito a Palermo. Proseguono quindi le polemiche sul concorso per 57 posti annullato dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente pochi giorni fa.

Già il 30% dei posti erano riservati agli interni

“La revoca – prosegue l’esponente palermitano del Carroccio – sarebbe legata a recenti norme, successive al concorso, che avrebbero potuto aumentare il numero dei posti da riservare agli interni. Invero – rammento – che il concorso è stato bandito dopo la selezione interna che prevedeva che il 30 per cento dei posti vuoti disponibili fosse riservato al personale interno Arpa, e così è stato”.

Figuccia, “Nessun nesso logico”

«Non vi è nesso logico – attacca Figuccia – tra l’asserita “valorizzazione delle competenze e abilità del personale già in servizio” e lo svolgimento della prova preselettiva, essendo quest’ultima basata su test a risposta multipla aventi ad oggetto quiz di tipo logico-matematico che poco o nulla hanno a che fare con le “competenze” e le “abilità” già acquisite dal personale già in servizio».

“Annullamento concorso è provvedimento illegittimo”

«Auspico che – conclude – l’illegittimo provvedimento adottato, non scaturisca da subdoli intenti di un’amministrazione orientata ad attribuire un indebito vantaggio al proprio personale, peraltro, soltanto dopo aver avuto la possibilità di verificare gli esiti della prova preselettiva tenutasi qualche giorno fa. Chiediamo pertanto alle autorità preposte e agli organi di controllo, di fare chiarezza».

Partecipanti pronti alla class action

Tanti i commenti su Facebook dei partecipanti al concorso, pronti ad adire le vie legali. C’è chi invoca l’intervento delle Iene e di Striscia la Notizia, altri invece si stanno organizzando per una class action. La selezione è stata annullata con delibera del 15 dicembre. I sindacati hanno chiesto chiarezza sul provvedimento. In particolare, la Fials auspica “che i Nas, i carabinieri e la Guardia di finanza intervengano per chiarire quanto è avvenuto”.

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