Confermata l’infezione da Virus West Nile (WNV) sul paziente di 54 anni ricoverato alcuni giorni fa all’ospedale Cervello.

A dirlo è il risultato del test per la ricerca del genoma del virus nel sangue e nel liquor eseguito al Policlinico, presso il Centro di Riferimento Regionale per la Sorveglianza delle Arbovirosi in Sicilia, di cui è responsabile la Professoressa Simona De Grazia, e che ha sede presso l’UOC di Microbiologia e Virologia diretta dal Professore Giovanni Gammanco.

Il paziente

Il paziente già sofferente di una patologia di base che lo ha messo in condizioni di fragilità nel contrastare l’infezione, ha sviluppato una forma neuro-invasiva di febbre West-Nile.

Il Centro di Riferimento Regionale per la Sorveglianza delle Arbovirosi in Sicilia dell’Azienda ospedaliera universitaria esegue i test di laboratorio per la conferma di tutti i casi sospetti di infezioni trasmesse da artropodi, zanzare, flebotomi, zecche, che si presentino nella nostra regione, all’interno di una rete nazionale coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità.

Fra le infezioni sottoposte a questa rete di sorveglianza rientrano, oltre alle febbri da Virus West-Nile, i virus Zika, Dengue, e Chikungunia, e altre arbovirosi autoctone o di importazione.

Già nella scorsa stagione estivo-autunnale il Centro del Policlinico ha diagnosticato 5 casi umani di Febbre del Nilo, quasi tutti in soggetti provenienti dalla provincia di Trapani, di cui uno letale.

Il caso sospetto a Catania

Il nuovo caso sospetto si registra a Catania. Si tratta di una donna di 72 che vive in una zona rurale di Ramacca e che è stata ricoverata all’ospedale San Marco di Catania con i sintomi tipici  della cosiddetta febbre delle zanzare che sta creando allarme sull’isola dopo il recente decesso avvenuto nel Trapanese.

La donna ricoverata in attesa delle analisi

La donna si trova nel reparto di Malattie Infettive ma è necessario attendere tutte le analisi di laboratorio alle quali in queste ore è stata sottoposta per accertare la diagnosi.  L’Asp di Catania, intanto, ha avviato una serie di controlli su alcuni allevamenti della provincia proprio in relazione al caso provocato dal morso di una zanzara infetta dal virus, con il protocollo che è diventato operativo.

La morte a Trapani di Calascibetta

Solo pochi giorni fa, a Trapani, è morto proprio per West Nile il pittore palermitano Momò Calascibetta, che era residente a Marsala. E’ stata la prima vittima in Sicilia del virus delle zanzare. L’uomo è deceduto nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Sant’Antonio abate di Trapani. Dopo il decesso, l’azienda sanitaria locale di trapani ha convocato la stampa per spiegare la situazione e dare informazioni sulla presenza di un focolaio di ‘Febbre del Nilo’ fra gli animali. Il contagio è stato scoperto a Marsala ma anche ad Alcamo, anche se il caso fra gli esseri umani resta, al momento, isolato.

Due mesi di agonia per l’uomo

Calascibetta, pittore, era stato ricoverato a metà agosto per una grave crisi respiratoria dopo essere stato contagiato dal virus delle zanzare West Nile. Per lui non c’è stato nulla da fare, nonostante i medici avessero subito intuito si trattasse di “Febbre del Nilo”, poi confermata dalle analisi.  Poi, le sue condizioni si sono aggravate ed è finito in terapia intensiva dove è morto.

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