Confimprese Palermo ha presentato oggi il primo piano di riorganizzazione e rilancio dei 23 mercati rionali della città, illustrando anche i motivi di crisi del settore, a margine dell’assemblea degli ambulanti dell’associazione, aperta a tutti gli operatori del settore e molto partecipata nei locali dell’associazione Vampa in via Mozart 8 a Palermo. Gli ambulanti hanno parlato delle loro difficoltà e di quello che si potrebbe migliorare.

Ad illustrare i dettagli del piano elaborato da Confimprese Palermo assieme alla sua relazione, per fare il punto del settore, il presidente di Confimprese Palermo Giovanni Felice. All’incontro sono intervenuti anche il sindaco del Comune di Palermo Roberto Lagalla, Giuliano Forzinetti, assessore alle Attività produttive ed economiche e ai Mercati generali e rionali e Dario Chinnici, capogruppo Lavoriamo per Palermo al Consiglio comunale.

Il piano di rilancio porterà i mercati verso una visione 2.0, incoraggiando una clientela sempre più varia e rappresentando il progetto pilota per il resto della Sicilia. Tutto nel rispetto di una forma di vendita che ha una storia millenaria. Gli ambulanti seguiranno un percorso formativo e andranno “ a scuola” di web security, comunicazione, digital skill, SEO, Netiquette. Potranno sbarcare anche sul web e affiancare la loro principale attività a quella on line, offrire servizi dedicati come il pagamento diversificato anche in criptovalute.

La collaborazione

In collaborazione con la International Management Srl, il progetto per un primo ammodernamento del sistema del “Commercio Ambulante” prevede tante innovazioni. Tra queste, la digitalizzazione di tutte le attività degli ambulanti con sistemi innovativi. Spiega il presidente di Confimprese Palermo e coordinatore regionale di Confimprese Sicilia: “Sono passati anni da quando il Comune mise mano all’assetto dei mercati. Quello attuale risale 1982, quando tante donne non lavoravano e facevano solo le massaie, quindi avevano tempo di andare a fare la spesa al mercato. Oggi tutto è cambiato e nell’era di Internet, i mercati funzionano solo con un sistema di vendita quasi porta a porta. Cercheremo di modernizzare anche attraverso la digitalizzazione e geolocalizzazione. Pensiamo ad un ragionamento con l’amministrazione comunale anche perché tanti servizi servono anche alla gestione da parte del Comune. Penseremo anche ai finanziamenti attraverso il Pnrr”.

Le parole di Lagalla

Lagalla spiega: “Stiamo riportando l’ordine in città ma abbiamo scelto di scegliere con le categorie. La nostra scelta è non di imporre ma di discutere. Ecco perché siamo qui. I dati che Confimprese riporta indicano una flessione dell’attrattività del mercato rionale, con un 14,9%di arretramento in Sicilia di 19,5% di arretramento in Italia. Dobbiamo sconfiggere l’abusivismo e con più 800 postazioni libere all’interno dei mercatini cittadini, dobbiamo ripensare le assegnazioni, cercando anche la sostenibilità. Non è andata tanto bene la sperimentazione riguardante la pulizia dei mercati. I mercati sono ancora una componente essenziale dell’economia cittadina. Mia moglie per esempio compra il pesce al mercato. Le regole e le soluzioni facciamole insieme”.

Il sindaco ha anche promesso di potenziare i controlli da parte dei vigili urbani. Giuliano Forzinetti argomenta: “Siamo ad un punto di svolta. Questo cambiamento è richiesto non solo dal Comune e dai residente ma anche dagli ambulanti. Auspichiamo una sinergia anche per la qualità della categoria. I mercatini hanno problemi strutturali ed atavici ma li stiamo affrontando, ad esempio avendo affidato il servizio di bagni chimici nei mercati rionali proprio da quest’anno. Aumenteremo i servizi. Oggi nasce un nuovo modello di mercato da scegliere senza imposizioni dall’alto ma in accordo con l’intera categoria. La parola d’ordine è non rimanere fermi anche con l’apertura al web”. Felice prende le mosse dalla recente richiesta, resa pubblica da alcuni quotidiani, secondo cui l’Amat chiede di liberare 14 location attuali dalle bancarelle degli ambulanti per potere rispettare i percorsi stabiliti.

“Non intendiamo replicare all’Amat – dice Felice – anche se sono convinto che se si concentrassero sul buon funzionamento dell’azienda invece di pensare ai mercatini farebbero un buon servizio alla collettività ed alle tasche dei contribuenti palermitani. Purtroppo, la voglia di trasferire i mercati non è solo un desiderata dell’Amat, ma sembra quasi che uno dei veri problemi di Palermo siano i mercatini ed il loro trasferimento, mentre noi vogliamo parlare di innovazione e sviluppo, la priorità sono i trasferimenti.In questo contesto, devo dire che da parte del Sindaco abbiamo riscontrato una grande capacità di ascolto, ma è evidente che in tanti lo tirano per la giacchetta per indirizzarlo verso soluzioni semplici che non risolvono i problemi degli ambulanti ma danno un contentino ad alcuni residenti nelle zone dei mercati ed ai loro referenti politici”.

Chinnici ha commentato: “I mercati vanno cambiati insieme, trovando soluzioni congiunte”. Nel corso dell’incontro, è stata anche presentata la nuova collaborazione con l’associazione “Palermo a km 0” ed il suo presidente Salvo Guccione che porterà ad inserire nei mercati rionali una rappresentanza di prodotti tipici agroalimentari provenienti soprattutto dal palermitano ed anche qualche bancarella di artigianato.

Il progetto

Un fenomeno che danneggia i mercati è l’abusivismo. “Riteniamo – spiega il numero uno di Confimprese Palermo e coordinatore di Confimprese Sicilia – che si debba intervenire almeno in due direzioni: sostenere l’emersione attraverso l’assegnazione dei posteggi in atto vuoti; un’ operazione “tolleranza zero” per riportare la legalità all’interno dei mercati.

Nella prospettiva del riordino dei mercati, sono intoccabili i mercati siti nelle periferie e nei vari comuni, mentre va aperta una discussione laica e senza preconcetti nei mercati siti nelle zone più centrali, non perdendo mai di vista che i mercati rappresentano un fatto economico e sociale e che la loro esistenza non può e non deve essere svenduta.

Nei centri più popolati e nella città capoluogo va avviato un ragionamento sulla realizzazione di mercati giornalieri e magari coperti, ed in ogni caso con la disposizione di attrezzature e soluzioni innovative che permettano la stabilizzazione dei mercati, e consentano loro l’applicazione di orari diversi.

La realizzazione dei mercati in pianta stabile passa attraverso una sperimentazione dei risultati economici che questa può garantire, ostacoleremo con tutte le nostre forze, qualsiasi accelerazione che metta in discussione il già miserevole reddito degli ambulanti”.

I numeri della crisi

Nel decennio 2014 marzo 2023, in Italia le aziende ambulanti sono passate da 188.274 a 160.145 con una flessione del 14,94%, mentre in Sicilia sono passate da 21.356 a 17.703 con una flessione del 19,4% ancora più marcata.
Su Palermo la flessione arriva al 24,3% in quanto dalle 6.810 aziende ambulanti presenti nel 2014, si è passati alle 5.155 presenti nel marzo 2023.

Il commercio on line

La crescita del commercio on line in Sicilia: in 10 anni le aziende che fanno commercio on line si sono quasi triplicate passando dalle 760 aziende del 2014 alle 2.264 del dicembre 2022.

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