Tutto fermo all’ombra del rimpasto in Consiglio Comunale. Il redigendo “regolamento movida” è rimasto impantanato fra le polemiche attualmente in essere nell’organo consiliare. L’aula infatti, nella seduta odierna, non ha fatto significativi passi in avanti rispetto ad un atto incardinato già da qualche giorno. Inevitabili le refluenze di quanto sta avvenendo all’esterno di Palazzo Comitini. Gli avvicendamenti nella Giunta di Roberto Lagalla, ancora da definire, stanno condizionando il dibattito politico all’interno della coalizione di centrodestra. Una maggioranza che, questa mattina, si è presentata in aula con soli dieci consiglieri sui ventiquattro complessivi a disposizione.
Aula bloccata, tante assenze nella maggioranza
Fondamentale, per il mantenimento del numero legale, l’apporto delle opposizioni. Fatto sottolineato dall’ex vicesindaco nonchè attuale consigliere comunale del PD Fabio Giambrone. “E’ una situazione intollerabile“, ha dichiarato l’esponente Dem, che ha poi annunciato: “Da ora in poi non contribuirò più a mantenere il numero legale in aula”. Una seduta nella quale si è discusso davvero poco, fra la necessità di presentare subemendamenti (il cui iter è più complesso rispetto a quello degli emendamenti) e le polemiche nate in Consiglio all’interno della maggioranza. Qualcuno però ha attribuito le defezioni in aula ad un’altra motivazione, più logistica che politica. “Ci sono le riunioni delle commissioni consiliari in corso e molti colleghi hanno dovuto presenziare”, ha ricordato il capogruppo di Lavoriamo per Palermo Dario Chinnici al presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo, il quale però ha replicato: “Il Consiglio non può adattarsi alle esigenze delle commissioni, bensì è il contrario”.
Dopo un’ora di riunione fatta con i capigruppo, Sala Martorana ha deciso di rinviare la discussione al fine settimana. Ciò anche a causa dell’indisponibilità a proseguire la seduta, per impegni già presi, dell’assessore Giuliano Forzinetti. Nella giornata di giovedì in particolare, si farà il punto della situazione sullo stato dei subemendamenti e della loro compatibilità con l’atto già incardinato e sul quale le commissioni hanno lavorato per mesi. Venerdì, poi, si procederà al voto dei subemendamenti. Una trattazione che quindi si avvia lentamento verso la conclusione, al netto delle polemiche all’esterno e all’interno dell’aula. Come l’affondo del consigliere di Forza Italia Ottavio Zacco il quale, rivolgendosi al leader di Sala Martorana Giulio Tantillo, ha chiesto maggiore rispetto per i presidenti delle commissioni consiliari, chiedendo di poter partecipare alle riunioni dei capigruppo.
Centrodestra paralizzato dal rimpasto
Una riunione, quella tenuta a Villa Niscemi, durata oltre due ore e che è culminata con una sola unica certezza: l’avvicendamento fra Pietro Alongi ed Andrea Mineo. “In atto, si procederà alla sostituzione dell’assessore Andrea Mineo, che resterà in carica fino alla metà di novembre per ultimare delicati dossier e che ringrazio per il suo operato svolto fino ad oggi, con Pietro Alongi e ad eventuali altre sostituzioni che i partiti vorranno rappresentare”, aveva palesato il sindaco Roberto Lagalla in una nota emanata a margine del confronto. Documento nel quale il primo cittadino ha manifestato un certo ottimismo, parlando di “ritrovata unità di intenti e confermata volontà di proseguire il percorso di cambiamento della città“. Ma al di là delle belle parole, non sono mancati i momenti di tensione.
Reticenze, in particolare, che si sono palesate sul tema delle compensazioni di sottogoverno. Come è noto, a margine dell’incontro fra Fratelli d’Italia e il primo cittadino tenutosi il 1 novembre, erano filtrate indiscrezioni secondo cui Roberto Lagalla, al fine di bilanciare l’uscita di scena di Andrea Mineo e quindi la perdita di un assessore, avrebbe concesso al gruppo di Fratelli d’Italia la nomina di alcuni profili centrali per il funzionamento della macchina amministrativa. Indiscrezioni mai smentite e per le quali qualcuno aveva parlato di un “patto di Ognissanti” sull’esecutivo comunale. Questione che, dopo la riunione di ieri sera, viene invece congelata, in attesa di ulteriori confronti individuali fra il sindaco e i partiti della maggioranza. Anche perchè, ha ricordato un’autorevole fonte di Forza Italia, la “ridistribuzione delle posizioni di sottogoverno dovrebbe riguardare egualmente tutte le compagini politiche in campo“.
Alla riunione hanno partecipato Dario Chinnici per la lista del sindaco (Lavoriamo per Palermo, gruppo che contiene al proprio interno anche esponenti di Italia Viva), Forza Italia rappresentata da Domenico Macchiarella, Marcello Caruso e Gianluca Inzerillo, i meloniani Carolina Varchi, Giampiero Cannella e Alessandro Aricò, la nuova Dc con Giorgio Cipolla, Domenico Bonanno e Stefano Cirillo e, infine, Annalisa Tardino in casa Lega. Ed è proprio nel Carroccio che si potrebbe giocare una delle partite più importanti della questione rimpasto. Secondi i rumors di Radio Palazzo infatti, sembra che sia tornato sul tavolo del confronto politico anche l’avvicendamento tutto leghista fra Alessandro Anello e Sabrina Figuccia. Fatto sul quale ci vocifera di un’ulteriore momento di riflessione nei prossimi giorni.
Cosa prevede il regolamento movida
Nuove restrizioni sulla vendita di alcolici e sugli orari per musica e apertura di sale scommesse. Saranno queste in sintesi le grandi novità all’interno del regolamento per arginare la mala movida di Palermo. Oramai è tutto pronto, gli uffici e l’amministrazione comunale hanno definito e limato ogni aspetto. Adesso il testo sta per approdare in consiglio comunale per il vaglio e l’approvazione in via definitiva. Secondo quanto trapela in arrivo la vendita o l’asporto di bevande alcoliche dalle 22 sino alle 7 dell’indomani. Sarà possibile consumare soltanto all’interno dei locali. Quindi caleranno le saracinesche anche dei distributori automatici in questa fascia oraria. Sale giochi e scommesse potranno restare aperte al massimo entro la mezzanotte. Altro capitolo riguardante la musica all’aperto. Durante la settimana ci sarà possibilità sino a mezzanotte e mezza, nel week-end la deroga sino all’una e 30. Mezzora in più per i locali vicini alla fascia costiera.
L’obiettivo è assicurare la coesistenza tra chi abita in città, e chiede quindi il riposo nelle ore serali, e le attività di esercizio pubblico e di intrattenimento nelle aree private e pubbliche. C’è da dire però che i problemi di Palermo non nascono di certo oggi. Anzi, affondano le proprie radici nel passato, quasi nel substrato culturale della città. Meccanismi difficili da bloccare, con ingranaggi duri a mollare la presa. E in questa categoria rientra a pieno titolo il fenomeno della movida, già visto durante la pandemia. E che, anche oggi, manifesta tutti i suoi effetti nelle strade del centro città. Un tema sul quale si attende da tempo un regolamento organico per disciplinare il fenomeno. Soprattutto per fornire un valido supporto al difficile equilibrio fra il quieto vivere e il diritto ad intraprendere l’attività economica. Bilancia sulla quale irrompono a gamba tesa gli abusivi che, sia in “negozi” non a norma che attraverso bancarelle ambulanti, vendono impropriamente alcolici e superalcolici durante la notte. Un tema che è tornato alla ribalta a causa dei recenti fatti di cronaca avvenuti nel capoluogo siciliano. Le istituzioni si sono dette pronte a fare qualcosa per eliminare il fenomeno, aumentando di conseguenza il controllo del territorio.
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