Sarà un Natale di allerta sanitario nonostante la zona rossa durante il quale gli esperti invitano  stare a casa ed evitare anche quel che è consentito. Nonostante l’epidemia freni in valore assoluto il numero di contagi e di ricoveri, torna a salire l’indice generale di trasmissiblià del virus e restano criticità suiricoveri in terapia intensiva in 13 regioni oProvince Autonome mentre due regionitornano sopra il livello 1 dell’indice di trasmissibilità.

Il Veneto con un indice di trasmissibilità Rt puntuale a 1,11 e il Molise a 1,02 sono le due sole regioni che hanno superato il valore soglia di 1. Lo si legge nella bozza del monitoraggio Iss-Ministero della Salute, dati al 22 dicembre 2020 relativi alla settimana 14- 20 dicembre.

Anche la scorsa settimana erano le stesse due regioni con i valori nazionali piu’ alti: Molise (1.48) e Veneto (1.01). Le restanti sono tutte sotto il valore soglia di 1. Il valore piu’ basso è in Campania a 0,65. Questo e’ il quadro regione per regione. Abruzzo 0.70 Basilicata 0.69 Calabria 0.80 Campania 0.65 Emilia Romagna 0.82 Friuli Venezia Giulia 0.78 Lazio 0.96 Liguria 0.82 Lombardia 0.92 Marche 0.81 Molise 1.02 Provincia autonoma Bolzano 0.71 Piemonte 0.69 Provincia autonoma di Trento 0.68 Puglia 0.88 Sardegna 0.74 Sicilia 0.74 Toscana 0.70 Umbria 0.76 Valle d’Aosta 0.68 Veneto 1.11

Sebbene ci sia un calo dell’incidenza negli ultimi 14 giorni (329,53 per 100.000 abitanti nel periodo 7-20 dicembre contro 374,81 per 100,000 abitanti tra il 30 novembre e il 13 dicembre) “il valore è ancora lontano da livelli che permetterebbero il completo ripristino dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti”. L’Approccio ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni. Attualmente l’incidenza nei 7 giorni 14-20/12 aggiornata al 22 dicembre è pari a 157.01 per 100.000 abitanti.

Le festività e l’aumentata mobilità e interazione interpersonale potrebbero aumentare i contagi con una appesantimento sui servizi sanitari. Per questo l’istituto Superiore di Sanità conferma la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. “È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile”.

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