La chiusura dell’anno scolastico si è trasformata in una serata magica al Convitto Giovanni Falcone, scandita da musiche, balli e costumi d’alta sartoria per il “Ballo di Primavera”.
L’istituto, diretto con visione illuminata dal rettore Cettina Giannino, è riuscito a fare rivivere l’antica tradizione del “ballo delle debuttanti” che ha coinvolto il triennio del liceo classico. La gioia per un evento che ha richiesto sacrificio ed impegno a studenti, docenti e personale scolastico si è sciolto in pianti quasi inconsolabili per gli alunni del quinto anno che si preparano a salutare la realtà di una scuola in cui il severo impegno scolastico non è mai disgiunto dalla valorizzazione delle qualità umane e delle competenze trasversali. Le musiche dell’orchestra scolastica hanno accompagnato la suggestiva serata avvalendosi del talento dei ragazzi della scuola media.
Citando Platone, il rettore ha ricordato: “La musica dà anima all’universo, ali al pensiero, slancio all’immaginazione, fascino alla tristezza, impulso alla gioia e vita a tutte le cose”.
Full immersion in atmosfera d’altri tempi
Una full immersion in un’atmosfera d’altri tempi, in cui i giovani hanno avuto la possibilità di confrontarsi con valori oggi considerati desueti, ma che hanno confermato il loro valore altamente formativo.
“Considerate – ha osservato Cettina Giannino – quanto tempo hanno trascorso senza usare il cellulare, immersi nella musica e nella danza”.
Le parole del rettore ai maturandi
Poi il rettore ha rivolto un pensiero carico di affetto ai maturandi: “E’ la prima volta che si svolge il ballo di primavera nella nostra scuola. Il nostro orologio, tornato a funzionare, riporta le due declinazioni del tempo: ‘cronos’ e ‘cairos’, il primo segna lo scorrere oggettivo dei secondi, il secondo la capacità di fare la cosa giusta nel momento opportuno. Fra poco ci sarà il tempo degli esami, alcuni di voi resteranno soddisfatti dai risultati, altri delusi: non sentitevi definiti dall’esito degli esami e dal voto. La bellezza del vostro percorso non può essere raccontata da un numero, valete molto di più delle vostre fragilità e delle vostre paure. L’augurio che vi faccio è di coltivare la giovinezza oltre lo spazio e il tempo, conservate lo spirito del Piccolo Principe. Voi siete la classe dirigente di domani, renderete migliore la nostra Sicilia”.
Poi un ringraziamento della dirigente, non dovuto ma sentito, a tutto il personale scolastico e alle famiglie che in collaborazione hanno reso possibile l’evento, grazie anche ai finanziamenti del PON.
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