Diventano complessivamente venti i laboratori siciliani destinati all’emergenza Coronavirus. Ai dodici individuati negli ultimi giorni e subito operativi in tutto il territorio regionale se ne aggiungono, infatti, altri otto (pubblici e privati) che saranno chiamati a effettuare le analisi sui tamponi.
Quelli privati sono stati selezionati da una commissione sulla base dell’avviso pubblico dell’assessorato regionale della Salute e rispondono ai criteri previsti dalle disposizioni dell’Istituto superiore di sanità. Altre strutture sono in corso di autorizzazione.
Tra i ‘nuovi’ laboratori pubblici quelli dell’Istituto zooprofilattico a Palermo e dell’ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento. Ma, nel capoluogo, ci sono anche l’Ismett e il Buccheri La Ferla. Altre strutture autorizzate sono state individuate in provincia di Catania e Siracusa.
La misura rientra nell’ambito delle azioni di prevenzione e contrasto stabilite dal governo regionale. In particolare, l’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci dello scorso 20 marzo ha previsto la realizzazione dei tamponi rinofaringei per il personale sanitario, per coloro che sono sottoposti alla quarantena obbligatoria perchè rientrati in Sicilia e per i positivi al Coronavirus in isolamento domiciliare.
I laboratori pubblici già autorizzati e operativi sono a: Caltanissetta, Catania, Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Marsala.
L’aumento del numero di laboratori che potranno validare i tamponi permette di accelerare sui risultati ed evitare ritardi nell’avvio delle cure e nell’individuazione degli eventuali contatti avuti dai positivi. Con l’aumento del numero di casi e del numero di tamponi eseguiti nell’isola, infatti, si era giunti anche a ritardi di 24 ore per un esito.
La presenza del maggior numero di laboratori, inoltre, permetterà anche id attuare una politica di prevenzione per il personale sanitario e quello maggiormente esposto con l’esecuzione di tamponi periodici e a rotazione.
L’aumento del numero di tamponi, sicuramente permetterà di avere migliore conoscenza della diffusione del virus ma c’è, probabilmente, da aspettarsi anche un incremento dei positivi
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