Coronavirus non significa soltanto problemi sanitari e politici. Le scelte del governo di fermare i viaggi d’istruzione fino al 15 marzo per poi rivalutare la situazione decidere se proseguire nel blocco o togliere il divieto ha causato il caos nelle scuole, nelle agenzie di viaggio e fra gli studenti e le loro famiglie.

Contrariamente al passato, infatti, i viaggi di istruzione sono ormai regolati da vere e proprie gare pubbliche che i presidi devono bandire, svolgere e assegnare. Dalle gare derivano contratti che obbligano tanto la scuola quanto l’agente di viaggio che organizza il tour, la gita, l’evento.

Lo stop imposto dal decreto Ministeriale alle gite ha causato l’annullamento, da parte dei presidi, dei viaggi in partenza fino al 15 marzo ma per molti di questi biglietti e prenotazioni erano già state fatti. Gli annullamenti hanno un costo e le agenzie non sembrano intenzionate a restituire gli acconti al contrario annunciano contenziosi per ottenere il pagamento di consistenti penali.

Dall’altra parte le famiglie chiedono il rimborso totale del pagato a fronte di un viaggio annullato per evidenti cause di forza maggiore essendo vietato per decreto e si rifiutano di versare qualsiasi ulteriore somma. Nel messo si trovano le scuole strette fra richieste di rimborso e penali.

Ancor più complessa la situazione per i viaggi con date successive al 15 marzo  quando non c’è la causa di forza maggiore vista la scadenza del decreto ma neanche certezza di poter partire vista la situazione e la possibile proroga del blocco. Infine ci sono annullamenti da parte delle famiglie che non ritengono di mandare i figli in viaggio in questo momento, neanche in vista dei mesi di aprile e maggio.

Sospensioni e annullamenti comportano, anche in questo caso, penali che qualcuno dovrà pagare o lunghi contenziosi.

Il danno economico è consistente tanto per gli operatori del settore quanto per le istituzioni scolastiche. A Palermo una buona pratica è quella dell’Istituto Liceo Scientifico Cannizzaro dove la preside ha scritto una lunga lettera alle famiglie spiegando nel dettaglio quanto sta accadendo, mettendo a disposizione il proprio tempo nella giornata residua di sospensione dell’attività didattica, ovvero oggi lunedì 2 marzo, per ricevere genitori che vogliono ulteriori interlocuzione ed ha avviato trattative con le agenzie per giungere a soluzioni bonarie senza contenziosi, per quanto possibile.

Una scelta di buon senso per affrontare una situazione difficile che sta impegnando le segreterie scolastiche in pratiche di rimborso, pratiche di disdetta contratti e annullamenti gare e così via. Solo al Liceo Cannizzaro di Palermo sono oltre 12oo gli studenti coinvolti e 2400 i bonifici e le pratiche da rivedere, sistemare, rimborsare in tutto o in parte. Un lavoro certosino che non sarà molto diverso in altri istituti. Anche queste sono conseguenze di una emergenza che causa più danni di quanti non se ne immaginino

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