Palermo

Coronavirus, continua l’allarme in Sicilia sui dispositivi protezione, arrivate soltanto 60 mila mascherine

L’allarme il presidente della Regione Nello Musumeci lo aveva già lanciato due giorni fa. “Se Roma non ci ascolta – aveva ammonito – corriamo il rischio di combattere una guerra con le fionde. Abbiamo chiesto 362 aspiratori elettrici e ce ne hanno consegnati zero. Cinquecentomila kit diagnostici, consegnati zero. Mascherine ffp2 e ffp3 richieste 5,2 milioni, consegnate 41.560. Mascherine chirurgiche richieste 13 milioni, consegnate 170 mila. Guanti sterili richiesti 53 milioni, consegnati 82 mila”.

A due giorni di distanza da quel bollettino impietoso non è cambiato molto, a parte l’arrivo di altre 20 mila mascherine ffp2 e ffp3 (ieri erano a quota 60.480) e di 439 mila mascherine modello Montrasio, quelle soprannominate ironicamente da Musumeci panni swiffer per la polvere.

Non va meglio con le mascherine chirurgiche: su una richiesta di 13 milioni 649 mila ne sono arrivate poco più di 174 mila. Per non parlare dei guanti in lattice: ne sono stati consegnati 82 mila rispetto agli oltre 53 milioni richiesti. Anche per quanto riguarda gli altri dispositivi individuali di protezione la situazione è drammatica: è ancora fermo a zero il numero di camici chirurgici (poco più di due milioni la richiesta) e di calzari (l’ordine è di 4 milioni 279 mila). Mentre sono circa un terzo la maschere total face consegnate, su una richiesta di oltre 6 mila. Ma la preoccupazione maggiore è legata alla necessità di dotare le terapie intensive e sub intensive di ventilatori polmonari: su una richiesta complessiva di 816 apparecchiature (rispettivamente 400 per le intensive e 416 per le sub intensive) fino ad ora non è arrivata neanche una. Sono stati invece consegnati i primi 4200 tamponi, dei 500 mila richiesti.

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