Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che ha chiuso la Lombardia e 14 province ed ha stabilito, in tutte le altre aree del Paese, lo stop a manifestazioni, eventi, spettacoli e la chiusura dei Musei, è stato recepito immediatamente dalla Regione siciliana che in aggiunta dispone anche la chiusura di palestre, piscine e centro benessere.
In realtà il tavolo tecnico palermitano aveva disposto la possibilità che le palestre all’aperto e al chiuso restassero aperte se in grado di garantire la distanza di sicurezza, cosa questa che sarebbe stata superata dalle disposizione di Protezione civile della Regione.
A Palermo, poi, in ottemperanza al Decreto emanato stanotte, sono sospese le cerimonie legate alle celebrazioni di matrimoni e per esequie. I matrimoni già fissati presso locali comunali si svolgeranno quindi unicamente in presenza degli sposi, dei testimoni e del personale comunale senza ospiti e invitati. Anche le tumulazioni si svolgeranno in forma strettamente privata. Disposizione che valgono anche per le funzioni religiose legate a questi eventi.
In arrivo anche i decreti ecclesiastici che confermeranno il blocco delle funzioni religiose con la presenza dei fedeli.
Chiuse tutte le strutture culturali ed espositive di Palrmo: GAM, Cantieri Culturali; Palazzo Ziino; Casa Professa; Archivio Storico; Biblioteche decentrate (Villa Trabia, Biblioteca centrale Leonardo Sciascia, biblioteche decentrate); Spasimo; Ecomuseo del Mare; Fonderia; San Mattia dei Crociferi.
Sono sospese le attività di pub, discoteche e sale e scuole di ballo. L’inottemperanza dell’ordine di sospensione comporta la chiusura dell’attività.
Bar e ristoranti possono continuare a restare aperti come negozi e mercati all’aperto o al chiuso ma devono garantire ingressi contingentanti perchè sia sempre presente la distanza di sicurezza fra gli avventori.
Scelte estreme le cui conseguenze saranno inenarrabili a cominciare dalle conseguenze sulla produttività e sul lavoro ma sulle quali c’è da porsi molti dubbi anche riguardo l’efficacia in materia di contenimento del contagio. Così come accaduto con la chiusura delle scuole, la sospensione di ogni tipo di attività rischia di riversare enormi folle sulle poche attività rimaste funzionanti o su quelle incontrollate o incontrollabili e creare assembramenti spontanei.
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