“Immediata immissione di liquidità attraverso l’utilizzo di un vasto plafond finanziario, a supporto delle micro e piccole imprese, affidato alla gestione di intermediari finanziari”.
CNA Sicilia chiede un intervento straordinario per fronteggiare l’emergenza economica legata alla pandemia del coronavirus. Il modello proposto dalla nostra Confederazione è già sperimentato positivamente in altre aree del Paese e in Sicilia potrà trovare facilmente riscontro grazie alla presenza di una solida realtà di Confidi autorizzati in parte, già uniti in contratto di rete ed in grado, sia in questo periodo di emergenza sia nella fase della ripresa, di dare immediata risposta alle aziende mediante prodotti agevolati a tasso dello 0,25% con previsioni di lungo ammortamento e secondo una metodologia di piccolo/medio taglio.
Parte di queste azioni si ritiene utile che siano attivate anche tramite soggetti strumentali della Regione (Irfis, Ircac, Crias) utilizzando però sistemi di istruttoria condivisi sempre con i Confidi autorizzati che determinino una velocizzazione di tutto l’iter di messa a terra delle risorse. Occorre prevedere, inoltre, senza timore alcuno, l’erogazione di agevolazioni in conto capitale con una task force pubblico-privata connessa ad operazioni di piccolo “taglio” sulla base di parametri che tengano conto dei settori e delle tipologie d’impresa che più di tutti hanno sofferto e stanno soffrendo l’impatto della crisi.
Questo intervento potrebbe rappresentare operazioni di piccolo taglio con valori compresi tra un minimo di € 10.000,00 ed un massimale di € 30.000,00 – sottolinea la Cna in una nota- . Non sfugge in questa sede richiamare la necessità di scongiurare drammi nella gestione dei progetti agevolati delle imprese beneficiare delle varie misure del Fesr. Occorre stabilire condizioni utili ad evitare revoche ed ove possibile rendere congruo e coerente il programma di spesa realizzato alla data odierna agevolando le imprese. Siamo chiamati, insomma, ad un intervento straordinario a salvaguardia del sistema economico siciliano. Riteniamo che, al netto degli interventi promossi dal Governo Nazionale, in Sicilia possiamo giocare una partita cruciale che permetterà al territorio di reagire meglio alla tempesta generata da questa epidemia. Abbiamo la convinzione di poterla sconfiggere con responsabilità e con spirito di abnegazione ma sentiamo la necessità di dover oggi lavorare insieme per evitare un ulteriore dramma domani. In questo contesto drammatico la Regione Siciliana ha l’opportunità di dare una risposta realmente poderosa all’economia dell’Isola. Questo attraverso una concreta fruizione dei fondi comunitari disponibili e ad una ottimizzazione di ulteriori disponibilità attualmente non utilizzate. A sostegno di questa posizione è intervenuta la Comunicazione 112 del 13 marzo 2020 nella quale si chiarisce, tra le altre cose, che la Commissione Europea intende mettere in campo tutto quanto necessario per sostenere le PMI e favorire agli Stati Membri azioni ampiamente flessibili su Aiuti di Stato, Patto di Stabilità e Crescita. Questo con un sostanziale agreement dell’Eurogruppo su misure una tantum connesse all’emergenza epidemica. Oggi senza indugi, e con lungimiranza, vanno attivate, a nostro avviso, tutti gli strumenti utili a salvaguardare il tessuto delle PMI siciliane, le quali stanno affrontando con assoluta diligenza l’emergenza, sospendendo le attività lavorative e riducendo qualsiasi forma di contagio. A questo di aggiunge la condizione che sta portando migliaia di imprese a dover richiedere gli strumenti previsti dall’Accordo Credito 2019 tra forze datoriali ed ABI rafforzato con l’addendum 06 Marzo 2020 Covid-19 e dal Decreto Cura Italia, sospensioni ed allungamenti delle linee di credito in essere che determineranno inevitabilmente una reale difficoltà ad un nuovo accesso al credito nei prossimi mesi. Oggi non possiamo rispondere a questo comportamento con ritardo e con indugio, abbiamo la reale necessità di dar loro una immediata risposta, un intervento forte che dia loro una prospettiva di futuro. Lo dobbiamo alle migliaia di imprenditori ed alle decine di migliaia di lavoratori impegnati. Riteniamo che il sostegno in termini di liquidità e di aiuti una tantum alle imprese sia una misura necessaria ed al contempo compatibile con le dinamiche delineate”.
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