Oltre 17000 aziende artigiane rischiano di essere tagliate fuori dal sistema di cassa integrazione in deroga introdotto dal Decreto Legge 17 marzo 2020, n.18 “Cura Italia”, perché mancanti dell’adesione o della contribuzione dei fondi agli enti sindacali bilaterali. L’allarme è stato lanciato da Carmelo Pullara, presidente del gruppo parlamentare Popolari ed Autonomisti all’Ars.
In sostanza, secondo quanto sostenuto da Pullara, le aziende che non hanno preso parte a una componente sindacale rischiano di essere lasciate sole dallo Stato non potendo accedere al sistema di protezione destinato alle imprese italiane.
“Non possiamo permettere – continua Pullara – che un provvedimento straordinario varato per fronteggiare le ricadute economiche causate dalla pandemia coronavirus possa escludere un settore produttivo solo perché non ha nel corso della propria attività aderito ad una o a un’altra componente sindacale, soprattutto perché quello che affrontiamo oggi è uno stato d’emergenza sanitaria ed economica senza precedenti”
Secondo il presidente dei Popolari ed Autonomisti all’Ars, “ogni attore del mercato deve essere tutelato. Ecco perché – conclude Pullara – trovo irrinunciabile che in sede di sottoscrizione della convenzione tra l’Assessorato regionale del Lavoro e le parti datoriali, si inserisca una clausola di salvaguardia per le imprese artigiane, in cui prevedere che i benefici previsti dal dettato normativo nazionale si applichino anche ai datori di lavoro, che non hanno aderito o contribuito ai fondi di cui all’art. 27 del DLgs 148/2015 Fondi di solidarietà bilaterali alternativi”.
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