Poche auto in giro a causa del Coronavirus e le multe elevate dai vigili urbani crollano. Una riduzione delle contravvenzioni che rischia di provocare uno squilibrio nel conti del Comune, tanto che il ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile si affretta a comunicare che “tutti i provvedimenti di impegno delle spese finanziati con i proventi rivenienti dalle sanzioni al Codice della strada non potranno essere corredati del visto di copertura finanziaria”.
Palazzo delle Aquile aveva iscritto in bilancio, al capitolo multe, entrate per 54 milioni di euro. Cifra che – se continua il “tutti a casa” – non potrà essere incamerata, facendo saltare le previsioni d’incasso per l’ente. Da qui la necessità di bloccare la spesa decisa da Basile.
Un provvedimento dettato dalla nota del comandante della polizia municipale, Vincenzo Messina, che segnala “in conseguenza della netta riduzione del parco veicoli in circolazione, una drastica riduzione delle entrate connesse agli introiti contravvenzionali”.
Mancati introiti “in atto non quantificabili” aggiunge Messina, facendo scattare il campanello d’allarme. Per questa ragione, il ragioniere – chiamato al controllo sugli equilibri di bilancio (art. 35 del Regolamento di contabilità) – invita il comandante dei vigili urbani a fornire una relazione dettagliata entro e non oltre il prossimo 20 aprile.
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