La Polizia Municipale nell’ambito dei controlli predisposti per la verifica delle disposizioni relative al contenimento del coronavirus, ha denunciato due persone nel parcheggio di via Nina Siciliana.

Gli agenti del nucleo vigilanza trasporto pubblico hanno fermato i due che risultano noti posteggiatori abusivi della zona e li hanno denunciati per l’inosservanza al Dcpm.

Uno dei due era sottoposto alla misura della sorveglianza speciale ed è stato segnalato all’autorità giudiziaria per aver violato le prescrizioni.

Una task force che in queste ora si sta verificando in  tutte le città dell’Isola, proprio ieri nel Catanese ci sono state  circa 250 controlli, nella quasi totalità dei casi ha fatto emergere il rispetto delle disposizioni in atto, all’infuori di una scuola di ballo di Trecastagni dove i militari, sentendo distintamente la musica ad alto volume dall’esterno, hanno trovato all’interno di una delle sale un’insegnante (che è anche una delle titolari) che svolgeva regolarmente la lezione a due bambine.

I Carabinieri, dopo aver proceduto ad interrompere la lezione, hanno denunciato in stato di libertà ai sensi dell’art. 650 del codice penale l’insegnante e l’altra titolare della scuola di ballo.

Ricordiamo come oggi il bollettino medico diffuso dalla Regione parla di 83 contagi in atto, in tutta l’Isola ed il Governatore Musumeci è tornato a chiedere misure più stringenti per contenere la diffusione del coronavirus.

“La Sicilia sostiene le misure varate dal governo centrale e si unisce alla richiesta di consentire a ogni Regione, in un quadro di condivisione con le istituzioni nazionali, di adottare iniziative ulteriori, purchè non in contrasto. E’ il giusto compromesso per venire incontro a richieste legittime, come quelle della Lombardia, che nel sentimento di coesione nazionale non possono essere lasciate inascoltate. Per noi si tratta, ove condiviso, dell’opportunità di adottare una linea ancora più ferma, resa indispensabile dal numero enorme di cittadini (oltre ventimila) che hanno lasciato proprio le regioni del Nord. Nessuno vuole fare una corsa al primo della classe, ma tutti abbiamo il diritto e il dovere di proteggere le nostre popolazioni e dare il giusto tempo al sistema sanitario per prepararsi a una eventuale gestione emergenziale”.