Quando era assessore regionale al Turismo, avrebbe ricevuto “lavori e servizi” per la costruzione di una villetta a Collesano dai costruttori ai quali aveva fatto ottenere fondi europei per realizzare un golf resort. Queste le motivazioni che hanno portato la Procura di Palermo a chiedere due anni e otto mesi di reclusione per il coordinatore siciliano dell’Ncd, Francesco Cascio.

La richiesta dei pm è arrivata nel processo con rito abbreviato in cui l’ex presidente dell’Ars è imputato per corruzione.

I fatti contestati risalgono al periodo fra il 2002 e il 2010. Secondo i magistrati a la villetta di Cascio sarebbero stati gli imprenditori Giuseppe e Gianluigi Lapis, padre e figlio, titolari della Ecotecna srl, che costruì il Golf Club Le Madonie e che ottennero un finanziamento di oltre 6 milioni. Cascio, difeso dall’avvocato Enrico Sanseverino, avrebbe agito in concorso con altri due ex dirigenti regionali, Agostino Porretto e Aldo Greco, che hanno scelto il rito ordinario.

La sentenza è attesa il 21 ottobre. Cascio è coinvolto però anche in un altro procedimento, quello per la compravendita di voti in cambio di latte e pasta, il procuratore generale, dopo aver ottenuto un supplemento di indagini, interrogherà Cascio il 3 ottobre.