Si accelera sui nomi

Corsa a sindaco di Palermo, il sì di Miceli e il centrodestra litiga ancora

Il centrosinistra dl Pd e del M5S fa quadrato su Franco Miceli e deve fare i conti con altri candidati, il centrodestra è frammentato, non riesce a trovare un nome unitario nonostante le trattative e i vertici. Si vanno delineando i nomi dei candidati a sindaco di Palermo che scenderanno in campo. Ora il centrodestra deve accelerare per non perdere più tempo e perdere elettori, soprattutto gli indecisi.

Caos nel centrodestra

Nel centrodestra la confusione è di casa. Per Gianfranco Miccichè il nome del candidato sindaco è quello di Cascio e non vi sarebbero alternative all’ex presidente dell’Ars. Per lo stesso Miccichè non vi sarebbero nemmeno divisioni interne in seno a Forza Italia palermitana derivanti dai contrasti in ambito regionale. Intanto però si programmano incontri e vertici per cercare di riportare un equilibrio perso ormai da tempo.  Una lotta contro il tempo visto che le elezioni sono sempre più vicine e il centrodestra non ha ancora trovato una quadra.

I nomi dei papabili, è uno contro tutti

I nomi attualmente in campo sono quelli di Cascio per Forza Italia, Francesco Scoma per la Lega, Totò Lentini per l’Mpa e Roberto Lagalla per l’Udc. Secondo il deputato Figuccia potrebbe arrivare un accordo entro due giorni visto che il centrosinistra ha raggiunto l’accordo su Miceli e potrebbe accelerare con la campagna elettorale. Intanto però tutti i tentativi di pace nel centrodestra sono falliti nonostante le trattative tra Larussa, spedito dalla Meloni a Palermo, e Miccichè. L’ago della bilancia per un accordo potrebbe essere il sostegno di tutta la coalizione alla Varchi, spinta da Fratelli d’Italia, e la “trattabilità” della candidatura di Musumeci alle Regionali. Al momento però Fratelli d’Italia procede in solitaria.

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Il centrosinistra si compatta su Miceli

Intanto Franco Miceli, 70 anni, il presidente dell’Ordine degli architetti, sarà in corsa per il centrosinistra. Ieri è arrivata l’ufficialità dopo aver diffuso una lettera aperta con la quale accetta la candidatura che gli è stata offerta settimane fa e che è stata al centro di guerre interne ai partiti, dal Pd ai 5Stelle. Faraone, Ferrandelli e Barbera però restano candidati e potrebbero togliere voti alla coalizione. “Non è compito
mio cercarli. Io mi allargo alla città”, ha detto Miceli ieri dopo aver ufficializzato la sua  candidatura. Intanto chiede alla coalizione d’incontrarsi, già la prossima settimana, e programmare un grande evento pubblico per lanciare la candidatura.

Miceli propone il Patto per Palermo

Nella sua lettera d’intenti Miceli ha spiegato le ragioni del sì alla sua candidature e ha proposto un “Patto per Palermo”. “Un Patto – dice – tra i soggetti che compongono lo schieramento politico, ma anche un Patto con le cittadine e i cittadini: nessuna promessa elettorale ma obiettivi, azioni coerenti e concretezza nell’interesse collettivo”.

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