Si mobilitano i cittadini della società civile di Palermo appartenenti all’area di centrosinistra, per sollecitare la politica dei partiti a velocizzare la scelta del candidato sindaco, visto il recente dietrofront di Franco Miceli. Da qui dei palermitani del gruppo “Noi che”, hanno scritto una lettera proprio a Miceli per cercare di convincerlo a ripensarci.

La lettera di “Noi che”

«Un gruppo di cittadini e cittadine dell’area progressista ha da tempo avviato un confronto su quello che tu stesso definisci “… condizione prioritaria per la massima unità dello schieramento progressista in grado di costruire un rapporto forte tra politica e società… “. È molto triste registrare quanto tu abbia ragione: “… troppi conflitti ed il permanere di tante posizioni autoreferenziali”, la partecipazione acclamata da molti come il volano del cambiamento difficilmente riesce a diventare “pratica politica” sia all’interno delle forze politiche che nella cosiddetta “società civile”. Nella tua intervista torni spesso sulla necessità di una “…grande partecipazione collettiva, sia da parte della politica, sia da parte dell’intera città…”, affinché si costruisca una consapevolezza politica e programmatica scevra di ogni personalismo ed “…in grado di proporre un progetto credibile in sintonia con il comune sentire…”.

Noi, uomini e donne dell’area progressista, grazie alla intuizione di Gaspare Semprevivo, storico militante di sinistra, abbiamo dato vita in questi ultimi due anni ad un reale confronto politico, che si è sviluppato dentro una area ben precisa che senza fraintendimenti delimita lo spazio di confronto della Palermo di sinistra, democratica e progressista rappresentata in Consiglio Comunale dai gruppi  alle forze politiche che con senso di  responsabilità e di governo hanno evitato il dissesto finanziario del Comune di Palermo. Non è un caso che sia tu che “Noi che” usiamo le stesse parole per ribadire con forza la legittima aspirazione di continuare a fare politica da parte di tutti quei soggetti e di quei cittadini che amano questa città, anche se non in possesso di tessere di partito».

La mobilitazione dei progressisti

«Sottolineiamo che “Noi che” vede anche la partecipazione di esponenti dei partiti, dei movimenti e del civismo dell’area progressista, ma vede soprattutto la partecipazione di singoli individui non iscritti e che caratterizzano il gruppo come luogo di confronto libero e ricco di competenze specifiche e di consapevolezza politica. Leggendo la tua intervista a Repubblica abbiamo riscontrato lo stesso approccio all’impegno politico che ha contraddistinto un reale e sincero confronto tra diverse decine di cittadini appassionati e interessati allo sviluppo sociale ed economico di Palermo».

No ai “tatticismi esasperati“

«Rigettiamo i “tatticismi esasperati“ dei maggiori partiti del campo progressista e le scelte che spesso si fanno lontano dalla Sicilia, respingiamo con forza la possibilità che Palermo venga usata come merce di scambio per altre competizioni e altri giochi che di “Politico” non hanno niente se non un modo vecchio di gestire il potere. Ti invitiamo ad un confronto, unitario con tutte le forze politiche e civiche dell’area progressista, volto ad approfondire le possibili soluzioni da offrire per il futuro della nostra terra, non solo per la campagna elettorale delle Comunali, ma per individuare un percorso comune che possa rilanciare le prospettive di crescita della nostra comunità e ridare dignità e diritto di cittadinanza a tutte e a tutti».

 

Articoli correlati