“Apprendiamo dalla stampa che sarebbe stato convocato a Roma un vertice per decidere chi dovrebbe essere a Palermo il candidato sindaco. Buon lavoro e buona fortuna”. Lo dichiara Pippo Enea, vice commissario regionale della Democrazia Cristiana nuovasul vertice convocato dal centrodestra nella Capitale, in programma martedì 21 dicembre.

Lo strappo

“La Democrazia Cristiana – continua Enea – non accetterà mai decisioni prese in tavoli politici dove non sarà coinvolta nelle fasi preparatorie e programmatorie”. Dunque fuori i cuffariani dal tavolo del centrodestra per le Comunali di Palermo, in programma nella primavera 2022.

Presenti 5 partiti su 8

Così al tavolo ci saranno la Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, l’Udc e Nci ovvero Noi con l’Italia, il partito di Lupi di cui è vice presidente Saverio Romano e  di cui fa parte Cantiere Popolare in Sicilia. Al tavolo mancheranno, di conseguenza, MpA, la Dc Nuova di Cuffaro e soprattutto Diventerà Bellissima. Vengono meno così già un paio di candidati come Totò Lentini e Alessandro Aricò.

Verso la scelta di Lagalla?

Un vertice romano che sottotraccia sembrerebbe un tentativo di tagliare fuori una serie di nomi per incoronare Roberto Lagalla. L’assessore regionale all’Istruzione, sembrerebbe in pole position, candidato non solo dell’Udc ma anche del coordinatore di Forza Italia, Gianfranco Miccichè. Sembrerebbe al momento messa in stand-by l’idea Francesco Cascio, nel caso in cui non andasse in porto la manovra su Lagalla.

Cuffaro fuori

Pochi giorni fa al convegno di Noi con l’Italia, a Palermo, Totò Cuffaro – ora coordinatore regionale della Nuova Democrazia Cristiana – aveva lanciato la candidatura di Saverio Romano alle prossime elezioni per la nomina del Sindaco di Palermo.

In sala oltre a Totò Cuffaro, i grandi big di Centro, Antonello Antinoro, Giovanni Avanti, Roberto Clemente, Roberto Di Mauro, l’ex ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, l’on. Alessandro Colucci, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa e l’attuale assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro.

“Sì al centrodestra. No, assolutamente no al destracentro. Il centrodestra vince, il destracentro perde”, aveva sottolineato Cuffaro.

 

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