Mancano meno di quattro mesi alle elezioni regionali in Sicilia se la data annunciata sarà rispettata (e decretata visto che fino ad oggi non c’è una convocazione dei comizi elettorali). Di questo quattro mesi uno è, inevitabilmente, inutile ovvero il mese di agosto.
Nonostante la campagna elettorale sia ormai in pieno svolgimento un solo partito/movimento ha veramente capito come stanno le cose: il Movimento 5 stelle.
Nonostante tutto sono lporo gli unici ad essere già veramente in campagna elettorale e con la kermesse di ieri sera al castello a mare hanno incoronato il candidato che tutti immaginiamo già da un anno o forse più. Giancarlo Cancelleri adesso può iniziare la sua campagna pentastellata verso Palazzo d’Orleans con tante possibilità di successo, molte di più del 2012 quando pure fece un risultato apprezzabile ma non vincente.
Ma la campagna elettorale a 5 stelle è già iniziata a settembre dello scorso anno con Italia 5 stelle la festa nazionale del Movimento tenuta a Palermo e che già allora incoronò, sia pure informalmente, Cancelleri. Di Maio lo dice ogni volta che passa dalla Sicilia: è da qui che parte la scalata al paese dei pentastellati. Una spedizione dei Mille al contrario, dalla Sicilia verso Roma e oltre. E anche i sondaggi lo dicono chiaramente: in sicilia il Movimento è in grande salute mentre nel resto del paese qualche punto qua e la lo perde.
Ma se i 5 stelle sono in corsa già da un anno e tanto avanti agli altri, tutti gli altri che stanno facendo? Litigano di fatto. Il Pd e tutta l’area dem non ha un candidato tanto che Orfini rilancia ancora l’ipotesi Pietro Grasso mentre Cracolici dice basta ai papi stranieri. Convincere Grasso sarebbe una ipotesi da accantonare e invece c’è ancora qualcuno che la percorre. Davide Faraone gira per la Sicilia con il suo tour ‘si va casa per casa’ che sa tanto di elettorale ma non chiede voti, Sicilia Futuri lancia appelli senza soluzioni.
Al centro si litiga spaccati fra destra e sinistra e non c’è uno che confermi l’ipotesi della candidatura D’Alia, compreso il medesimo D’Alia. In realtà un centro in Italia al momento non c’è. Ci sono i partiti centristi di destra e i partiti centristi di sinistra. Di fatto il centro in Italia sono solo gli elettori orfani di un partito da votare.
In questo centro senza collocazione si inserisce anche Roberto Lagalla pronto a candidarsi e che organizza incontri e manifestazioni ma da destra dicono che non gli riconoscono la collocazione e lo vedono a sinistra e viceversa da sinistra lo collocano a destra. Insomma anche lui un po’ un partito di centro.
A destra Nello Musumeci non fa un mistero di volerci provare, anzi insiste con forza senza raccogliere sufficienti consensi. Aleggia anche lo spirito autonomista di Gaetano Armao ma nelle stanze dei bottoni si fanno altri nomi. Di fatto l’elettore di centro destra che sembra voler tornare a votare con il centrodestra, allo stato non saprebbe chi votare.
E in tutta questa bolgia si rischia che ai nastri di partenza si presenti in dieci o forse più. certo ormai Cancelleri, quasi certa la ricandidatura dell’uscente Rosario Crocetta, tutti i candidati in pectore potrebbero scendere in campo anche senza investitura e avremmo in corsa anche Lagalla e Musumeci e forse Armao magari quest’ultimo proprio come inatteso candidato di centro.
Ma questi cinque non bastano. E’ atteso un candidato di Siciliani Liberi, il Movimento indipendentista, è atteso anche un candidato del centrodestra inteso come partito che si sente ancora beffato dall’operazione La Vardera a Palermo. e in corso ci sono già due outsider: Franco Busalacchi e Piera Maria Lo Iacono,
A conti fatti abbiamo già nove nomi e una gran confusione assicurata
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