Anche dal fronte +Europa avanza la trattativa per un eventuale accordo col Pd per le elezioni regionali indette per il prossimo 25 settembre. La conditio sine qua non però è il non accordo con il Movimento 5 Stelle.
Partita ancora aperta
“Ieri sera è stata riunita la Direzione di +Europa in cui si è discusso il tema delle alleanze per le politiche e in cui è stato dato mandato in tal senso al nostro segretario nazionale. Adesso si affronterà il discorso riguardante le elezioni regionali in Sicilia, per le quali la partita resta ancora aperta”. Lo ha detto all’Italpress Fabrizio Ferrandelli, presidente dell’assemblea nazionale di +Europa, commentando il quadro delle alleanze in vista delle elezioni regionali in Sicilia, per le quali il partito non ha ancora ufficializzato l’alleanza o meno con il Partito democratico e le altre forze progressiste, come invece gia confermato a livello nazionale.
Accordo senza i Cinquestelle
“Sicuramente se il Movimento 5 Stelle dovesse sfilarsi dal campo largo progressista in Sicilia, questo favorirebbe il nostro dialogo con il Partito Democratico per presentarci insieme alle elezioni regionali – ha aggiunto il consigliere comunale di Palermo – in quanto verrebbe a cadere una delle nostre ragioni d’incertezza”.
Ferrandelli candidato? “Non se ne è parlato”
Nelle ultime ore è circolata anche la voce secondo la quale Ferrandelli potrebbe essere il candidato alle regionali in caso di mancato accordo con il PD e conseguente costituzione di un terzo polo: “In tutta onestà, allo stato attuale non è stata considerata una mia candidatura per le regionali in Sicilia. Non sono stati fatti ragionamenti in tal senso – ha concluso – e non se ne è parlato”.
I 5 stelle dettano l’agenda ai progressisti
Intanto il Movimento 5 Stelle detta le regole per continuare a sostenere la causa della candidata uscita fuori dalle Presidenziali dello scorso luglio, Caterina Chinnici. Più che regole però si tratta di temi, i temi che stanno a cuore da sempre al movimento fondato da Beppe Grillo. Le tematiche sono tornate in auge dopo lo strappo col governo nazionale e sono state ricordate nel corso del vertice organizzato in un grande albergo palermitano, a cui ha partecipato, in remoto, anche il capo politico Giuseppe Conte. Uno tra i tanti temi è il “no ai termovalorizzatori in Sicilia”.
I nodi e i temi cari ai Cinquestelle
Continuare a restare nella coalizione con il centrosinistra o andare da soli? Un bel dilemma per i Pentastellati che mettono i paletti nei rapporti con i dem. “La riunione plenaria del M5S Sicilia insieme a Giuseppe Conte, tenutasi ieri sera, ha scelto di sottoporre alla coalizione un documento nel quale verranno indicati punti non negoziabili: tutela dell’ambiente, economia circolare, sanità pubblica, inclusione sociale”. Questa la nota che viene fuori dopo il vertice grillino avvenuto nel capoluogo siciliano. “Dopo i fatti di Roma è giusto interrogarsi sulla tenuta della alleanza anche in Sicilia – si legge ancora – Dobbiamo essere cauti. Per questo abbiamo elaborato questa proposta, che il nostro referente regionale Nuccio Di Paola sottoporrà agli alleati e alla candidata presidente Caterina Chinnici”.
“Accordo sui nostri temi”
Ma quali sono i temi a cui i Cinquestelle non vogliono rinunciare? Si legge in un post di Giampiero Trizzino, scritto proprio dopo la riunione palermitana. Trizzino parla di “battaglie che hanno segnato la vita dei portavoce del MoVimento 5 Stelle Sicilia nei lunghi dieci anni di lavoro all’Assemblea regionale siciliana”. Tra i temi quello dell’acqua pubblica, delle trivellazioni petrolifere, le azioni contro disastri ambientali delle industrie, la gestione rifiuti, le leggi contro l’abusivismo edilizio e l’aggressione del cemento selvaggio. “Se di accordo si deve parlare – aggiunge Trizzino -, allora lo si faccia sui nostri temi. Chiederemo a Caterina Chinnici e a coloro che hanno siglato il patto delle primarie di giugno di essere netti, perché la nostra storia non è negoziabile”.
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