Le primarie nel centrosinistra per il candidato governatore in Sicilia sono “una delle possibilità” in campo, “la direzione regionale ne ha approvato il regolamento”. Certo “restano ancora alcuni punti aperti, ma in ogni caso il tavolo politico sta operando bene e con spirito costruttivo”. Lo afferma il segretario del Pd Enrico Letta al quotidiano La Sicilia sottolineando che “le primarie sono uno degli strumenti, una delle possibilità” e che le “considera un esercizio democratico prezioso”.
“La partecipazione migliore risposta a Musumeci, scegliere insieme il candidato governatore”
“La partecipazione – osserva – è la maniera migliore per rispondere a Musumeci, che ha governato senza coinvolgere cittadini, parti sociali e imprese”. Letta ricorda che “a Palermo e Messina, il Pd ha invitato il M5s a presentare una propria candidatura e siamo riusciti a trovare un accordo su due nomi condivisi”.
“È la linea seguita in questi mesi anche dal M5s – aggiunge – a indicare che c’è la possibilità di scegliere insieme il candidato presidente della Regione”.
Il progetto del Pd per la Sicilia
Letta respinge l’ipotesi di un eventuale allargamento del perimetro dell’alleanza: “Il nostro progetto per la Sicilia è alternativo alle destre e ai sovranisti”, ribadendo che “l’attuale maggioranza nazionale è un governo di unità nazionale che nasce in un contesto emergenziale”, quindi “irripetibile”.
La metafora calcistica
“Per battere il centrodestra – dice Letta con una metafora calcistica – serve un collettivo straordinario, serve lo spirito di squadra, la voglia di ogni militante del partito di mettersi a disposizione dell’altro. E servono soprattutto gli “occhi di tigre”: nella finale della Coppa dei Campioni del 1994 il Milan, decimato da squalifiche e infortuni e sfavorito nei pronostici, si impose per 4 a 0 contro il Barcellona di Cruijff. Se il partito siciliano gioca la sua partita con la grinta di quel Milan ogni risultato è possibile”.
“Silenzio di Lagalla molto grave, vogliamo una Palermo coraggiosa”
Letta intanto va all’ ‘attacco’ del candidato a sindaco del centrodestra a Palermo: “Mi piacerebbe sentire Lagalla dire che i voti della mafia non li vuole, che gli fanno orrore. Non lo fa e il suo silenzio è molto grave. Vogliamo una Palermo coraggiosa, che dica basta per sempre alla mafia, aperta al futuro e capace di offrire opportunità ai propri giovani”.
Sabato scorso la direzione regionale del Pd
Sabato scorso si è tenuta a Palermo la direzione regionale del Pd proprio per discutere delle regole per le primarie.
Slitta il termine per la presentazione delle candidature alla primarie del centrosinistra che era stato fissato per il 10 giugno. I tempi sono troppo stretti e poi risulta opportuno lasciar passare le amministrative del 12 giugno.
Le elezioni per scegliere il candidato Presidente della Regione del centrosinistra si terranno comunque entro fine luglio, anche se potrebbero slittare di qualche ulteriore giorno, e si svolgeranno con modalità miste ovvero on line e ai gazebo. Voteranno anche i sedicenni che però non potranno poi esprimersi nelle elezioni reali.
Modalità mista on line e in presenza
Il sistema prevederà una registrazione on line con scansione del documento e poi sarà l’elettore a scegliere se andare a votare nel seggio gazebo più vicino o completare on line la procedura. I gazebo saranno una trentina e verranno allestiti nei 9 capoluoghi di provincia e nelle città maggiori, quelle con più di 30mila abitanti.
Voto on line già attuato dal Pd a Roma
“Il voto online – ha detto Anthony Barbagallo, segretario del Partito Democratico in Sicilia – è stato già attuato dal Pd a Roma. Io ho due casi in famiglia: mia padre andrà al gazebo, mia figlia voterà dal mare online. Certo serve più tempo rispetto alla data immaginata del 10 giugno – ha osservato Barbagallo – ma la cosa importante per il Pd non è tanto il termine di presentazione delle candidature o la date per le primarie, ma è importante che ci sia un termine congruo per fare la campagna elettorale per le consultazioni”.
Venti di polemica nel Pd siciliano
E ancora sabato scorso, erano spirati venti di polemica nel Pd siciliano alla notizia dello slittamento del termine per la presentazione delle candidature. “Condividiamo la scelta delle primarie, anzi ci sarebbe piaciuto arrivare a questo risultato prima delle amministrative, perché in piena campagna elettorale diventa tutto ovviamente più faticoso. Registriamo che saranno primarie particolari, che consentono, sostanzialmente, la scelta tra solo un candidato per lista: questo obbliga il Pd regionale a costruire le condizioni dell’unità attorno ad un nome se non vogliamo vedere il Pd disgregarsi tra più liste o peggio ancora venire svuotato”. Lo hanno dichiarato, durante i lavori della direzione regionale del Pd, Antonio Rubino e Fausto Raciti.
“Indicare una proposta coerente e incisiva”
E ancora: “Non è una cosa che si fa in un giro di telefonate e confidiamo che possa iniziare un lavoro in questo senso: significa dare criteri per la formazione delle liste, portare a sintesi le diverse disponibilità, indicare una proposta coerente e incisiva che per noi deve essere ‘politica’”.
“Il segretario mantenga l’unità del Pd”
Rubino e Raciti hanno concluso: “I disastri causati dal Governo Musumeci necessitano di una classe dirigente capace ed in grado di risollevare le sorti della nostra isola. Al segretario affidiamo la responsabilità di mantenere l’unità del Pd perché solo con il nostro partito unito e compatto il campo progressista può competere per il governo della regione”.
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