Spirano venti di polemica nel Pd siciliano. “Condividiamo la scelta delle primarie, anzi ci sarebbe piaciuto arrivare a questo risultato prima delle amministrative, perché in piena campagna elettorale diventa tutto ovviamente più faticoso. Registriamo che saranno primarie particolari, che consentono, sostanzialmente, la scelta tra solo un candidato per lista: questo obbliga il Pd regionale a costruire le condizioni dell’unità attorno ad un nome se non vogliamo vedere il Pd disgregarsi tra più liste o peggio ancora venire svuotato”. Lo dichiarano, durante i lavori della direzione regionale del Pd, Antonio Rubino e Fausto Raciti.
“Indicare una proposta coerente e incisiva”
E ancora: “Non è una cosa che si fa in un giro di telefonate e confidiamo che possa iniziare un lavoro in questo senso: significa dare criteri per la formazione delle liste, portare a sintesi le diverse disponibilità, indicare una proposta coerente e incisiva che per noi deve essere ‘politica'”.
“Il segretario mantenga l’unità del Pd”
Rubino e Raciti concludono: “I disastri causati dal Governo Musumeci necessitano di una classe dirigente capace ed in grado di risollevare le sorti della nostra isola. Al segretario affidiamo la responsabilità di mantenere l’unità del Pd perché solo con il nostro partito unito e compatto il campo progressista può competere per il governo della regione”.
Slittano le candidature alle primarie del centrosinistra
Le dichiarazioni di Rubino e Raciti arrivano dopo la notizia dello slittamento del termine per la presentazione delle candidature alle primarie del centrosinistra che era stato fissato per il 10 giugno. I tempi sono troppo stretti e non c’è ancora il regolamento complessivo e poi risulta opportuno lasciar passare le amministrative del 12 giugno.
La direzione regionale del Pd riunita a Palermo
E’ una delle novità apprese a margine della direzione regionale del Pd riunita proprio per discutere delle regole delle primarie. Le elezioni per scegliere il candidato Presidente della Regione del centrosinistra si terranno comunque entro fine luglio, anche se potrebbero slittare di qualche ulteriore giorno, e si svolgeranno con modalità miste ovvero on line e ai gazebo. Voteranno anche i sedicenni che però non potranno poi esprimersi nelle elezioni reali.
Modalità mista on line e in presenza
Il sistema prevederà una registrazione on line con scansione del documento e poi sarà l’elettore a scegliere se andare a votare nel seggio gazebo più vicino o completare on line la procedura. I gazebo saranno una trentina e verranno allestiti nei 9 capoluoghi di provincia e nelle città maggiori, quelle con più di 30mila abitanti.
Prima il regolamento
“Parleremo di un termine vero di presentazione delle candidature nel momento in cui sarà approvato il regolamento delle primarie, senza non ci possono essere né regole né data certa. Appena sarà approvato scatterà il countdown” ha detto Anthony Barbagallo, segretario del Partito democratico in Sicilia, a margine della direzione regionale del Pd, sulla data di svolgimento delle consultazioni per la scelta del candidato governatore in Sicilia nell’area di centrosinistra.
Voto on line già attuato dal Pd a Roma
“Il voto online – ha ricordato Barbagallo – è stato già attuato dal Pd a Roma. Io ho due casi in famiglia: mio padre andrà al gazebo, mia figlia voterà dal mare online. Certo serve più tempo rispetto alla data immaginata del 10 giugno – osserva Barbagallo – ma la cosa importante per il Pd non è tanto il termine di presentazione delle candidature o la date per le primarie, ma è importante che ci sia un termine congruo per fare la campagna elettorale per le consultazioni”.
La questione morale
Dal Pd poi si torna a sottolineare quello che è diventato il principale veleno della campagna elettorale 2022. “Lo stiamo acclamando a gran voce e lo aspettiamo: il segretario Enrico Letta sarà lunedì a Messina e speriamo che entro la fine della campagna elettorale riesca a tornare a Palermo per ribadire alcune questioni che stanno a cuore al nostro partito”.
C’è “un calo di tensione vera sulla legalità e nella lotta alla mafia” nell’isola. “La presenza del segretario nazionale serve anche a questo – ha aggiunto – a dire che certi temi per noi non possono essere derogabili e non ci può essere un calo di tensione: la lotta alla mafia era, è e resta la prima priorità in Sicilia per il Partito democratico”.
Ha concluso Barbagallo: “Penso che tira un’aria strana e che ancora non abbiamo sentito da parte del candidato a sindaco del centrodestra a Palermo un rifiuto netto sui voti che vengono dalla mafia, da certi ambienti e da certe commistioni. Ci piacerebbe sentire che questi voti non li vogliono. Ma siamo ormai a qualche giorno dal voto e continuano ad esserci troppe incertezze e troppi tentennamenti. C’è qualcuno che vuole riportare le lancette dell’orologio a Palermo a quaranta anni fa”.
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