La corsa a sindaco e la mafia. “La mafia ci fa schifo” lo slogan che da Presidente della Regione Totò Cuffaro lanciò per sottolineare la sua estraneità a Cosa Nostra e che torna in campo in queste ore ad opera della sua Dc Nuova. E’ la risposta alle polemiche, che continuano a salire di tono, intorno alla presenza del suo partito nella coalizione a sostegno di Roberto Lagalla

L’attacco dell’ex 5 stelle Giorgio Trizzino oggi deputato di Azione

“Teatro pieno per il ritorno sulla scena di Totó Cuffaro che ha lanciato la nuova Democrazia cristiana. Accanto a lui il candidato a sindaco Roberto Lagalla che, abbracciandolo, ha dichiarato di averlo perdonato a nome di tutti gli oltre mille presenti. Personalmente ritengo che il perdono appartiene alla sfera morale di chi lo concede e di chi lo riceve”. Così il deputato di Azione, Giorgio Trizzino, commenta la manifestazione in un cinema di Palermo. “Il problema in questo caso – aggiunge – è di natura esclusivamente politica e di opportunità. Conviene in questo momento anche un perdono politico che equivale ad una rilegittimazione di un’azione politica che ha arrecato tanto danno alla Sicilia? Ripropongo la domanda: è opportuno politicamente tutto questo proprio alla vigilia del trentesimo anniversario della strage di Capaci? Lascio la risposta a candidati ed elettori”.

La risposta di Cuffaro

“Il senatore Giorgio Trizzino disquisisce sulle diverse qualità di perdono e si interroga sulla opportunità di un perdono politico. Anch’io mi interrogo e dico: ma è lo stesso Giorgio Trizzino che, candidato al Senato, mi ha voluto incontrare per chiedermi di invitare i miei amici a votare per lui?” risponde il commissario regionale della Dc Nuova, Totò Cuffaro.

“È lo stesso Giorgio Trizzino – aggiunge – che qualche mese fa, pensando di potersi candidare a sindaco di Palermo, è venuto a casa mia a chiedere consigli e disponibilità ad aiutarlo? Se è lui sappia che io senza disquisire sulla qualità del perdono gli concedo il mio per questa sua inopinata esternazione che ha voluto aggiungere al coro”.

I manifesti anonimi

E’ solo l’ultimo, in ordine di tempo,  scambio di battute su un tema destinato a continuare a restare al centro di questa campagna elettorale. A rinfocolare il tema, ieri, erano stati i manifesti anonimi comparsi in città. “Make mafia great again” con il logo della democrazia Cristiana che diventa “Democrazia collusa”. “Forza mafia” che richiama il logo del partito di Berlusconi. Il centro di Palermo si era risvegliato tappezzato di manifesti che prendono di mira il partito di Totò Cuffaro, la democrazia Cristiana Nuova, e Forza Italia.

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