Corsa a sindaco e alla Regione ma senza spaccature. Il centrodestra deve ricompattarsi e andare avanti su candidati unitari. Raffaele Lombardo, indicato fra gli incontri di Salvini durante il suo giro siciliano e non soltanto, al centro di ‘trilaterali’ anche con Gianfranco Miccichè e dunque con Forza Italia,  deus ex machina degli autonomisti che tornano ad essere ago della bilancia dopo l’accordo con la Lega, parla a BlogSicilia e spiega incontri e strategie di queste ore

Allora…..Lega Mna e FI uniti per il dopo Musumeci ?

“Ma neppure per sogno. Intanto nessun incontro a tre . Ho parlato insieme a Di Mauro per un quarto d’ora con Salvini e Minardo di Palermo e di Regione, ma anche della riforma del catasto e della guerra in corso”.

Minardo sarà il vostro candidato ?

“L’unico candidato per i Comuni e per la Regione sarà una coalizione che si cerca di tenere unita”.

Nessun veto su Musumeci e su Lagalla ?

“Mi accorgo che si tenta di farci litigare, ma non attacca. La Lega avanza una ragionevole aspettativa, così come è ragionevole l’aspirazione di Musumeci alla ricandidatura”.

Si farà allora a testa o croce ?

“Salvini parlerà con L’on. Meloni e con Berlusconi e cogli altri alleati delle possibili migliori candidature tenendo conto di capacità, gradimento e immagine dei candidati”.

Ne parlerete a Palermo?

“Ho più volte sollecitato un confronto tra i partiti regionali, ma senza fortuna”.

Nient’altro ?

“No. Le fantasiose ricostruzioni che vado leggendo fanno solo sorridere”.

Neppure uno stop a Lagalla ?

“A Palermo per quanto ci riguarda c’è la candidatura a sindaco del nostro capogruppo all’Ars , l’on Lentini” dice Lombardo che pure con i centristi non targati Udc continua a dialogare praticamente da sempre. “Avete visto i manifesti in città? Non è un accademico, né un musicista – ironizza È un uomo del fare, umile, concreto, popolare. Perché non convergere su di lui?”

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