Ci si avvicina a grandi passi verso l’election day, che vedrà i siciliani votare per le politiche e per le regionali.
No agli sprechi delle risorse pubbliche a partire dal Pnrr, ridurre le diseguaglianze, lotta alla povertà.
La chiesa siciliana attraverso il messaggio dei suoi vescovi fa sentire la sua voce nei confronti della politica e dei candidati alle elezioni regionali e nazionali del prossimo 25 settembre.
A loro si rivolge la lettera aperta di tre giorni fa in cui sono riassunte le necessità e le priorità di questa terra. Ed il messaggio è anche chiaro: “Il prossimo governo della Regione dovrà occuparsi di molte questioni ma dovrà farlo dando voce a chi non ha voce e senza lasciare indietro i più fragili”.

La lettera di Armao e il necessario rinnovamento della politica

A rispondere ai vescovi siciliani, tramite una lettera, è Gaetano Armao, candidato alla presidenza della Regione siciliana per il terzo polo con la lista Azione-Italia Viva.
Scrive Armao: “Ecc.mi Vescovi di Sicilia, l’appello che giunge dalla Conferenza Episcopale Siciliana ai candidati alla guida della Regione Siciliana ed ai siciliani richiama, dal profondo, le coscienze di tutti coloro che offrono il loro impegno alle elezioni per la Presidenza della Regione Siciliana e l’Assemblea regionale.
Sento di aderire all’invito alla responsabilità per il sostanziale rinnovamento della politica regionale affinché la Sicilia “torni ad essere una comunità di vita, di orizzonti, di speranze”. È ineludibile il rilancio delle istituzioni autonomistiche per restituire al Governo, al Parlamento, all’amministrazione regionale la funzione di tutela e strumento per il riscatto dei siciliani, “dando voce a chi non ha voce e senza lasciare indietro i più fragili”.

Il confronto con la società

Prosegue l’attuale vicepresidente della Regione uscente: “In questo impegno è essenziale un confronto continuo con la società, i mondi vitali, a partire dalla famiglia e dalle associazioni, che innervano la comunità siciliana per restituire fiducia nelle risorse umane, valoriali, culturali e spirituali di ogni cittadino”.

Diseguaglianze e povertà

E ancora: “Sono profondamente convinto che governare la nostra Regione significa costruire le condizioni per diminuire diseguaglianze e povertà, offrendo opportunità a chi cerca di vivere, lavorare, tirar su famiglia dove é nato senza necessità, in particolare se giovane e qualificato professionalmente, di andar via.
Il compito di chi offre il proprio impegno alla politica, soprattutto se ispira la propria azione ai valori della promozione dell’uomo e per il bene comune, impone di lavorare per star vicino alle famiglie, ai lavoratori, ai poveri, ai bambini, a chi è in difficoltà, scegliendo di essere decisamente “dalla parte della speranza” e della
solidarietà”.

Una chiamata storica

Scrive ancora Armao: “Per quella che costituisce “per tutti noi una chiamata storica…e per la nostra politica” che deve offrire “ai nostri giovani opportunità e motivi per restare qui, scommettendo sulle loro energie, sulle loro capacità, sul loro modo coraggioso di impegnarsi nel mondo per la cura delle nostre città e dei nostri territori”.

Il rapporto tra la Chiesa e il potere politico

Conclude il candidato alla Presidenza della Regione: “Nell’esprimere la piena adesione al documento Vi sono grato per le Vostre parole ed il magistero offerto, con costante chiarezza, ad una politica che, soprattutto in Sicilia, appare troppo spesso lontana dai valori della responsabilità verso i cittadini, l’ambiente e le generazioni future; una politica che, senza se e senza ma, deve riscoprire cosa significhi “aprire la porta” e recuperare responsabilità. Perché, come ricordava Papa Giovanni Paolo I, oggi viene proclamato beato: “il rapporto con il potere politico va affrontato con grande equilibrio: la Chiesa deve insegnare, anche con i fatti, che l’autorità civile va rispettata, ma nello stesso tempo deve denunciarne gli eventuali abusi. Con i più cordiali saluti”.

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