Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando al corteo del Palermo Pride partito, come da programma, nel primo pomeriggio dal Foro Italico. Il primo cittadino ha mostrato la sua vicinanza all’evento parlando, contestandola, della bocciatura in Senato del ddl Zan. Tema caldo dell’appuntamento 2021 della manifestazione che, dopo due anni a causa della pandemia, è tornato a svolgersi regolarmente in presenza.

“Questa è la Palermo dei diritti che si rivolge all’Italia dei diritti negati – sottolinea Orlando – la bocciatura al Senato del ddl Zan è un atto eversivo che viola i principi della nostra Costituzione. Il Parlamento ha scritto una pagina nera della vita del nostro paese che fa fare un salto indietro rispetto ad un cammino che la città di Palermo, invece, continua. E la partecipazione di tanti cittadini in questa iniziativa è il segno di una città che lotta e sempre continuerà a farlo per il rispetto di tutti i diritti”.

“Siamo soli”

“Avendo appurato che nella tutela dei nostri diritti noi siamo sole e soli, mai come quest’anno è utile e necessario che lo striscione di apertura del corteo sia presidiato esclusivamente dal movimento LGBTQIA+. La presenza e la partecipazione al Corteo da parte di chiunque abbia un ruolo istituzionale sono come sempre ben accolte”. Si legge in una nota degli organizzatori del Palermo Pride.

Il programma

Il corteo del Palermo Pride ha come titolo “Fascisti tremate, le streghe sono tornate” che si concluderà in piazza San Francesco di Paola, a Villa Filippina, alle 19 con gli interventi politici. Al termine, la consegna del Palermo Pride Award al gruppo “La Rappresentante di Lista” e infine il party vero e proprio in compagnia di Lady Greg con il suo drag show e musica fino alle 23.

Testimonial Mimmo Lucano

Per l’edizione di quest’anno tra i testimonial la scelta è caduta su Mimmo Lucano, attivista ed ex sindaco di Riace, da poco condannato in primo grado per la gestione dell’emergenza migratoria. “Aderisco alle rivendicazioni e alle istanze del Palermo Pride – ha commentato – e ringrazio di cuore il Coordinamento per la vicinanza che ha voluto esprimermi”. Madrina e madrini di questa edizione sono invece Maria Di Carlo, la “ragazza di Corleone”, Gino Campanella, tra i fondatori di Arcigay e compagno di vita di Massimo Milani con cui è unito civilmente da un anno e l’attore Massimo Verdastro: oltre a una strettissima relazione col Pride, a unirli è anche la vicinanza a Nino Gennaro, artista le cui parole sin dal 2010 attraversano il Palermo Pride.

Corteo politico

La scelta del 30 ottobre per il corteo si lega al dibattito in Senato sul ddl Zan. “Davanti al nostro sangue il Parlamento preferisce girare la faccia”, sottolinea il Coordinamento alla vigilia del village “Palermo Pride Suona” a Villa Filippina aperto da venerdì 29 a domenica 31 ottobre con musica, show e la lettura per bambini a cura di Libreria Dudi sabato mattina.

Il corteo prenderà il via dal Foro Italico alle 15, proseguirà poi su corso Vittorio Emanuele, via Roma e attraverso via Cavour raggiungerà via Pignatelli Aragona che conduce in piazza San Francesco di Paola dove i cancelli di Villa Filippina saranno aperti per ospitare la serata con inizio alle 19, orario di arrivo previsto, con gli interventi politici a cura del Coordinamento Palermo Pride. Il collegamento con Mimmo Lucano sarà da remoto, il sindaco di Riace è stato scelto come testimonial del 2021.

Cgil: “Un Pride antifascista, no alle discriminazioni”

La Cgil Palermo aderisce alla parata del Pride. “La Cgil ha sempre aderito e partecipato al Palermo Pride che consideriamo un grande appuntamento per la nostra città, per esprimere sostegno ovunque esistano diseguaglianze, diritti negati e discriminazioni di genere – dichiara Mario Ridulfo, segretario generale Cgil Palermo – Dopo due anni di assenza, il corteo è un simbolo del progressivo ritorno alla normalità. Anche questo, come l’ultima edizione del 2019, dal titolo “Favolosamente Antifascista”, sarà un pride antifascista, che ribadisce ancora di più quanto la città di Palermo sia legata ai principi e valori e della Costituzione, come hanno dimostrato i numerosi attestati di solidarietà che abbiamo ricevuto in queste settimane dopo l’attacco del 9 ottobre alla sede del sindacato”.

Una parata che anche per la Cgil assume un valore particolare all’indomani dello stop al Ddl Zan al Senato. “Abbiamo perso un’altra occasione – continua Mario Ridulfo – per avere nel nostro Paese una legge di contrasto ai crimini d’odio e alla violenza di genere”.

“L’affossamento della legge Zan – dichiara Enza Pisa, responsabile del coordinamento donne Cgil Palermo – dimostra quanto sia distante la politica dal sentire della società civile. C’’è necessità di reagire tutti insieme e fare alleanza con l’associazionismo e l’attivismo perché non si vada indietro nella lotta per i diritti che prima ancora di cittadinanza sono di civiltà”.

E aggiunge Angelo Candiloro, responsabile Associazionismo per la Cgil Palermo: “Crediamo che i diritti sociali abbiano piena importanza nel nostro Paese. In particolare, la mancata approvazione del Ddl Zan ci mette di fronte al fatto che la lotta di classe per i diritti sociali e civili debba camminare insieme. Unire le lotte per una lotta generale. L’appuntamento di domani è la prima occasione per fare queste lotte insieme. Ed è importante, sul fronte dei diritti sociali, che sia Mimmo Lucano, il testimonial del Pride, a rappresentare la necessità dell’unione di questi due fronti”.

Atei col carro dello sbattezzo

La tradizionale Cappella dello Sbattezzo Arcobaleno, il contributo che ogni anno l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti porta al Palermo Pride, per la prima volta monta su un autotreno da 16 metri decorato con lo slogan “Aboliamo il concordato”, dal quale risuoneranno inni anticlericali e antifascisti.

“Il miserabile spettacolo offerto dalla nostra classe politica clericale nell’affossare il DDL Zan di fatto incoraggia la violenza fascista a cui abbiamo già assistito nelle scorse settimane, dipingendo un bersaglio sulla pelle delle persone LGBTQIA+. A tutto ciò rispondiamo rilanciando la nostra storica battaglia contro il concordato”, spiega Giorgio Maone, coordinatore del Circolo UAAR di Palermo, “figlio degli infami patti con la “Santa” Sede firmati da Mussolini nel 1929, che troppo è costato e continua a costare all’Italia in termini di progresso e diritti civili. Proprio quel concordato che la diplomazia vaticana, con un gesto senza precedenti, ha brandito l’estate scorsa come arma di ricatto per ostacolare una legge di civiltà contro l’odio omolesbobitransfobico. Nei giorni successivi», prosegue Maone, «il sito sbattezzati.it ha registrato un’impressionante impennata di sbattezzi, segnale di una forte esigenza di laicità e autodeterminazione, specie tra persone giovani e giovanissime, culturalmente molto più avanti di chi ci governa. Un sentimento che vogliamo interpretare sabato pomeriggio nel Palermo Pride, sfilando dal Foro Italico a Villa Filippina con la nostra Cappella dello Sbattezzo Arcobaleno in versione mobile, che intratterrà uno spezzone di corteo con inni della tradizione anticlericale, umanista e antifascista nazionale e internazionale e, naturalmente, fornirà informazioni e assistenza a chiunque volesse sbattezzarsi: un atto politico, che formalizza la propria dissociazione da una chiesa cattolica nemica dei diritti, dall’eutanasia all’aborto all’educazione sessuale, fino a quello elementare di non subire discriminazioni e violenza a causa del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere”.