Dopo le polemiche e i cori da stadio al Senato che ha bocciato il DDL Zan, mandando in archivio il disegno di legge contro l’omotransfobia, Palermo scende in piazza per il Pride. Alla luce del voto recente sarà sicuramente una manifestazione partecipata e molto politica. Ma gli organizzatori avvertono: “Nessuna presenza istituzionale a reggere lo striscione del Coordinamento. Alla luce del voto di mercoledì in Senato il Coordinamento Palermo Pride ritiene inopportuna qualunque presenza istituzionale dietro lo striscione“.

“Siamo soli”

“Avendo appurato che nella tutela dei nostri diritti noi siamo sole e soli, mai come quest’anno è utile e necessario che lo striscione di apertura del corteo sia presidiato esclusivamente dal movimento LGBTQIA+. La presenza e la partecipazione al Corteo da parte di chiunque abbia un ruolo istituzionale sono come sempre ben accolte”. Si legge in una nota degli organizzatori del Palermo Pride.

Il programma

Dopo due anni di stop a causa del Covid, l’evento partirà oggi pomeriggio dal Foro Italico, alle ore 15:00.

Il corteo del Palermo Pride ha come titolo “Fascisti tremate, le streghe sono tornate” che si concluderà in piazza San Francesco di Paola, a Villa Filippina, alle 19:00 con gli interventi politici. Al termine, la consegna del Palermo Pride Award al gruppo “La Rappresentante di Lista” e infine il party vero e proprio in compagnia di Lady Greg con il suo drag show e musica fino alle 23.

Per l’edizione di quest’anno tra i testimonial la scelta è caduta su Mimmo Lucano, attivista ed ex sindaco di Riace, da poco condannato in primo grado per la gestione dell’emergenza migratoria. “Aderisco alle rivendicazioni e alle istanze del Palermo Pride – ha commentato – e ringrazio di cuore il Coordinamento per la vicinanza che ha voluto esprimermi”. Madrina e madrini di questa edizione sono invece Maria Di Carlo, la “ragazza di Corleone”, Gino Campanella, tra i fondatori di Arcigay e compagno di vita di Massimo Milani con cui è unito civilmente da un anno e l’attore Massimo Verdastro: oltre a una strettissima relazione col Pride, a unirli è anche la vicinanza a Nino Gennaro, artista le cui parole sin dal 2010 attraversano il Palermo Pride.

Corteo politico

La scelta del 30 ottobre per il corteo si lega al dibattito in Senato sul ddl Zan. “Davanti al nostro sangue il Parlamento preferisce girare la faccia”, sottolinea il Coordinamento alla vigilia del village “Palermo Pride Suona” a Villa Filippina aperto da venerdì 29 a domenica 31 ottobre con musica, show e la lettura per bambini a cura di Libreria Dudi sabato mattina.

Il corteo prenderà il via dal Foro Italico alle 15, proseguirà poi su corso Vittorio Emanuele, via Roma e attraverso via Cavour raggiungerà via Pignatelli Aragona che conduce in piazza San Francesco di Paola dove i cancelli di Villa Filippina saranno aperti per ospitare la serata con inizio alle 19, orario di arrivo previsto, con gli interventi politici a cura del Coordinamento Palermo Pride. Il collegamento con Mimmo Lucano sarà da remoto, il sindaco di Riace è stato scelto come testimonial del 2021.

Cgil: “Un Pride antifascista, no alle discriminazioni”

La Cgil Palermo  aderisce alla parata del Pride. “La Cgil ha sempre aderito e partecipato  al Palermo Pride che consideriamo un grande appuntamento per la nostra città, per esprimere sostegno ovunque esistano diseguaglianze, diritti negati e discriminazioni di genere  – dichiara Mario Ridulfo, segretario generale Cgil Palermo – Dopo due anni di assenza, il corteo è un simbolo del progressivo ritorno alla normalità. Anche questo, come l’ultima edizione del 2019, dal titolo “Favolosamente Antifascista”, sarà  un pride antifascista, che ribadisce ancora di più quanto la città di Palermo sia legata ai principi e valori  e della Costituzione, come hanno dimostrato i numerosi attestati di solidarietà che abbiamo ricevuto in queste settimane dopo l’attacco del 9 ottobre alla sede  del sindacato”.

Una  parata che anche per la Cgil assume un valore particolare all’indomani dello stop al  Ddl Zan al Senato.  “Abbiamo perso un’altra occasione  – continua Mario Ridulfo – per avere nel nostro Paese una legge di contrasto ai crimini d’odio e alla violenza di genere”.

“L’affossamento della legge Zan – dichiara Enza Pisa, responsabile del coordinamento donne Cgil Palermo – dimostra quanto sia distante la politica dal sentire della società civile. C’’è necessità di reagire tutti insieme e fare alleanza con l’associazionismo e l’attivismo perché non si vada indietro nella lotta per i diritti che prima ancora di cittadinanza sono di civiltà”. E aggiunge Angelo Candiloro, responsabile Associazionismo per la Cgil Palermo: “Crediamo che i diritti sociali abbiano piena importanza nel nostro Paese. In particolare, la mancata approvazione del Ddl Zan  ci mette di fronte al fatto che la lotta di classe per i diritti sociali e civili debba camminare insieme.  Unire le lotte per una lotta generale. L’appuntamento di domani è la prima occasione per fare queste lotte insieme. Ed è importante, sul  fronte dei diritti sociali, che sia Mimmo Lucano, il  testimonial del Pride, a rappresentare la necessità dell’unione di questi due fronti”.

Atei col carro dello sbattezzo

La tradizionale Cappella dello Sbattezzo Arcobaleno, il contributo che ogni anno l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti porta al Palermo Pride, per la prima volta monta su un autotreno da 16 metri decorato con lo slogan “Aboliamo il concordato”, dal quale risuoneranno inni anticlericali e antifascisti.

«Il miserabile spettacolo offerto dalla nostra classe politica clericale nell’affossare il DDL Zan di fatto incoraggia la violenza fascista a cui abbiamo già assistito nelle scorse settimane, dipingendo un bersaglio sulla pelle delle persone LGBTQIA+. A tutto ciò rispondiamo rilanciando la nostra storica battaglia contro il concordato», spiega Giorgio Maone, coordinatore del Circolo UAAR di Palermo, «figlio degli infami patti con la “Santa” Sede firmati da Mussolini nel 1929, che troppo è costato e continua a costare all’Italia in termini di progresso e diritti civili. Proprio quel concordato che la diplomazia vaticana, con un gesto senza precedenti, ha brandito l’estate scorsa come arma di ricatto per ostacolare una legge di civiltà contro l’odio omolesbobitransfobico. Nei giorni successivi», prosegue Maone, «il sito sbattezzati.it ha registrato un’impressionante impennata di sbattezzi, segnale di una forte esigenza di laicità e autodeterminazione, specie tra persone giovani e giovanissime, culturalmente molto più avanti di chi ci governa. Un sentimento che vogliamo interpretare sabato pomeriggio nel Palermo Pride, sfilando dal Foro Italico a Villa Filippina con la nostra Cappella dello Sbattezzo Arcobaleno in versione mobile, che intratterrà uno spezzone di corteo con inni della tradizione anticlericale, umanista e antifascista nazionale e internazionale e, naturalmente, fornirà informazioni e assistenza a chiunque volesse sbattezzarsi: un atto politico, che formalizza la propria dissociazione da una chiesa cattolica nemica dei diritti, dall’eutanasia all’aborto all’educazione sessuale, fino a quello elementare di non subire discriminazioni e violenza a causa del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere».

Le dichiarazioni

Mimmo Lucano. “Esprimo la mia solidarietà e la mia adesione alle rivendicazioni e alle istanze del Palermo Pride e ringrazio di cuore il Coordinamento per la vicinanza che ha voluto esprimermi. E un grazie ancora più grande per aver permesso che il Pride del 30 sia per me uno spazio in cui lanciare le manifestazioni del 6 e 7 novembre a Riace. Due giorni che serviranno per ricordare al paese che la condanna di settembre non ha colpito solo me e le persone direttamente coinvolte ma anche e soprattutto quel modello di accoglienza e integrazione che Riace ancora rappresenta. Anche se a distanza, il giorno 30 sarò collegato con voi in chiusura del Pride”.

Manuela Casamento, coordinatrice. “Come nel 2019 il corteo del Pride è stato “Favolosamente antifascista”, continuiamo a esserlo e praticarlo. Dopo le ultime aggressioni da parte di squadristi fascisti e neofascisti si rafforza il nostro pensiero e il corteo è per questo intitolato alle lotte contro chi vuole affossare la democrazia e opprimere le fasce più deboli. Per fare questo, dobbiamo riprenderci le piazze e le strade in qualità di degenerati che non hanno paura di mostrarsi per quello che sono e da streghe che la società maschilista e patriarcale vuole mettere al rogo, negando libertà e diritti, relegandoci in un angolo, togliendoci la parola e la scelta sui nostri corpi. Occorre tornare a essere comunità e praticare la partecipazione politica lasciando le destre omofobe, xenofobe e razziste prive di spazio, affossando noi la società patriarcale in cui viviamo e che ci vuole sempre più nascosti. Il Palermo Pride si riprende la città, perché le strade sicure le fanno le streghe degenerate antifasciste che le attraversano”.

Luigi Carollo, portavoce. “Anche quest’anno, così come abbiamo fatto nelle scorse edizioni con le ONG che si occupano di soccorso in mare, abbiamo scelto di affiancare al tradizionale madrinato un testimonial che rappresenti il nostro posizionamento politico sui temi delle migrazioni e dell’accoglienza. Siamo felici e orgogliosi che Mimmo Lucano abbia accettato con entusiasmo e affetto questa relazione col Palermo Pride: la sua è una testimonianza importantissima perché, oltre a dimostrare la sua adesione alle nostre rivendicazioni, permette a noi di affermare con forza che sosteniamo tutti la sua battaglia. Riace è stata un modello di accoglienza che ha acceso i riflettori di tutto il mondo: un modello che andrebbe copiato e non condannato. Salvare le persone non può essere un reato: e questo vale in mare così come nel momento in cui uomini e donne migranti arrivano in Italia. In questi ultimi anni il Pride non ha mai cessato di affiancare i temi dei diritti delle persone lgbtq+ alla questione epocale dei flussi migratori per una ragione molto semplice: libertà e diritti o sono per tutti/e o non sono. L’Alleanza dei Corpi, a cui abbiamo dedicato le piazze del 2020, è anche un’alleanza tra vertenze sociali e rappresenta per noi la vera risposta alle crisi che la pandemia ha fatto esplodere. Poterlo affermare anche con la voce di Mimmo Lucano ci riempie di orgoglio”.

Mirko Pace, portavoce. “Abbiamo scelto il 30 ottobre per la parata del Pride anche per intercettare il dibattito in Senato sulla legge contro l’omolesbobitransafobia, misoginia e abilismo. Mai ci saremmo aspettati che saremmo arrivati a quella data col ddl già affossato in Senato. Un Parlamento e una classe politica vigliacca, che dopo aver parzialmente smontato l’impianto del ddl, indebolendolo, già alla Camera dei Deputati l’anno scorso, ha scelto di farlo morire definitivamente, senza neanche il coraggio di metterci la faccia, con l’ausilio del voto segreto. Il dibattito parlamentare, come sempre accade quando i nostri corpi sono al centro della discussione politica, ci ha messo sotto i riflettori in questi due anni, con il conseguente aumento di aggressioni e violenze di stampo omolesbobitransafobico. Davanti al nostro sangue, versato anche in conseguenza del dibattito parlamentare, il Parlamento preferisce girare la faccia. Prendiamo per l’ennesima volta atto che questo Parlamento ben rappresenta una parte di paese (la maggioranza?) che è omolesbobitransafobico in maniera strutturale: nei sistemi educativi quanto in quelli di contenimento cresciamo e viviamo in un clima oppressivo che ci vuole morti. Ma noi ci vogliamo vivi, allora scendiamo tutti in piazza il 30 ottobre per urlare la nostra rabbia contro una classe politica indegna”.

Francesca Schirripa, portavoce. “Il giorno della parata del Pride è un giorno irrinunciabile, fondamentale per ognuno di noi. Il giorno in cui, come una marea, possiamo invadere le strade della nostra città, con i nostri colori, la nostra allegria, il nostro essere froci e degenerati, e possiamo riappropriarci degli spazi che tutto l’anno ci vengono strappati via. Il giorno in cui finalmente possiamo sentirci liberi di esprimerci per quello che siamo, senza vergogne, senza timore di essere massacrati. Il giorno in cui possiamo finalmente liberarci della costrizione che ci viene imposta; quella del “fatelo a casa vostra”. Tutto ciò che siamo costretti a vivere nel nostro privato, può finalmente e gioiosamente raggiungere la dimensione pubblica. È sicuro ormai che con il Covid-19 dobbiamo imparare a convivere, come già stiamo facendo, trovando i modi per continuare (o riprendere) le attività collettive ed i grandi eventi. Ma non possiamo “imparare a convivere” con le violenze che ci opprimono. Quelle dobbiamo distruggerle. Ed il modo migliore che conosciamo per farlo è utilizzare lo strumento più ricco, performativo e gioioso che possediamo; forse l’unico capace di essere realmente trasformativo. Parata dopo parata, ci riprendiamo i nostri spazi, ci riprendiamo la nostra visibilità, ci riprendiamo la nostra esistenza. Il Palermo Pride non ha mai rinunciato alla Parata”.

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