IL MISTERO DEI NOMI

“Consolidato il rapporto tra la mafia siciliana e quella americana”, l’allarme del questore Calvino

“Consolidati e riattualizzati i rapporti di collaborazione tra Cosa nostra palermitana e quella americana”. Lo ha detto il questore di Palermo Maurizio Calvino a margine della conferenza stampa sull’indagine della Dda di Palermo sui rapporti tra Cosa nostra palermitana e quella americana e che ha portato all’esecuzione di 17 misure cautelari tra il capoluogo siciliano e New York.

Le indagini

“Il cuore di questa indagine – aggiunge – è la conferma del peso di parti importanti della mafia palermitana e del ruolo che ancora possono avere su situazioni di malaffare che riguardano compagini malavitose d’oltreoceano. Fra i reati contestati quello di estorsione – ha aggiunto Calvino – rimane la forma capillare di controllo del territorio da parte di cosa nostra e viene attuata oltreoceano con le stesse modalità e finalità con cui è attuata nel nostro territorio. Un metodo estorsivo che impone una diffusione più capillare, un’adesione meno traumatica ma più sostanziale e quindi più diffusa”.

Le parole di Nicoli

“Cosa nostra della provincia di Palermo interagisce con quella newyorkese e questa collaborazione si sostanzia in atti criminali che attengono a profili organizzativi, estorsivi e di controllo del territorio: Si tratta di un asse che si è andato adeguando al passare del tempo”.

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Lo ha detto il capo dello Sco Vincenzo Nicolì durante la conferenza stampa, nella sede della Squadra Mobile di Palermo, relativa all’indagine fra Palermo e New York, coordinata dalla Dda di Palermo e condotta dallo Sco e dall’Fbi, che ha portato a 17 fermi fra la Sicilia e gli Stati Uniti. “Cosa nostra palermitana – aggiunge – è ancora perfettamente in grado di fornire dettami organizzativi alla sua propaggine americana su come condurre le attività, in particolare quelle estorsive: limitare i guadagni pur di fare estorsione. Sono queste le direttive impartite oltreoceano da un capo della famiglia di Partinico e che vengono recepite dalla mafia americana”.

Non si conoscono i nomi delle 10 persone arrestate in Usa

Non sono stati resi noti, nel corso della conferenza stampa svoltasi questa mattina in Questura a Palermo, i nomi delle 10 persone arrestate a New York nell’ambito dell’operazione antimafia congiunta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo e l’FBI.

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Gli unici dettagli su cui è stato possibile ottenere conferme – alla conferenza stampa oltre al questore Maurizio Vito Calvino, al capo dello Sco Vincenzo Nicolì, al capo della Mobile Marco Basile e a Valentina Crispi, capo del Sisco era presente pure Thomas Donnelly, qttacè dell’FBI presso l’ambasciata Usa a Roma – che i provvedimenti riguardano 10 persone, tutte ritenute appartenenti alla cosa nostra americana, in particolare alla famiglia mafiosa dei Gambino di New York. I fatti contestati – è stato detto – riguardano in particolare episodi estorsivi e modalità di controllo del territorio e non ci sarebbero episodi violenti o omicidi.

“Apprezzo molto le vostre domande e vi ringrazio –le uniche dichiarazioni di Donnelly a margine della conferenza stampa – ma non posso rilasciare alcun tipo di dichiarazione in merito”:

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