Una volta gioiello della manufatturiera di Palermo, oggi terra di degrado e per tossicodipendenti. E’ questo il triste destino a cui è andata incontro l’ex Argenteria Stancampiano di via Messina Marine. Il bene, ad oggi di proprietà di privati, rappresentava una delle perle produttive della Costa Sud, area della città sulla quale, negli ultimi anni, si sta tornando a parlare fortemente di una riqualificazione urbana. L’idea è quella di rendere l’area marinara della II Circoscrizione una sorta di polo attrattivo per investimenti italiani ed esteri, riqualificando al contempo il patrimonio naturalistico su cui può contare il litorale (foce del fiume Oreto, Romagnolo, porticciolo della Bandita e parco Libero Grassi).

Ex Argenteria terra di degrado e tossicodipendenza

I progetti sono tanti. Alcuni di questi sono già avviati, altri lo saranno a breve. Il fermento c’è, anche se fra luci ed ombre. E in uno di quegli angoli oscuri deve essere finita proprio l’ex Argenteria di via Messina Marine. Un bene abbandonato, profonato, privato di ogni genere di struttura, utensili e sottoservizio. Vetri rotti, cavi rubati, travi tranciate e pesanti danni strutturali. L’incidere del tempo si è fatto sentire, così come l’azione dei vandali. Un immobile che è diventato un polo di riferimento, purtroppo, anche per i tossicodipendenti della zona. Avventurandosi all’interno della struttura, si possono notare materassi e diverse siringhe usate, segno che qualcuno nel passato recente ha fatto uso di sostanze stupefacenti.

Un movimento notato anche dai residenti della zona, i quali hanno lanciato diversi appelli per far notare alle istituzioni tutti gli strani movimenti notturni che si verificano in zona. “Ho inviato una nota agli organi competenti per capire cosa si potrebbe fare in questo spazio abbandonato da oltre trent’anni – sottolinea il consigliere della II Circoscrizione Giuseppe Guaresi -. Siccome si parla tanto di riqualificazione di Costa Sud, chiederemo all’Amministrazione che venga fatto qualcosa per rilanciare questo immobile. Bisogna trovare una soluzione, quantomeno per chiudere la struttura, in modo da evitare tutto quello che di illecito avviene in questi luoghi durante le ore notturne”.

Costa Sud in attesa di rilancio, il pontile di Romagnolo

Fra le cose non fatte o fatte male in Costa Sud, la prima situazione da citare è quella relativa al pontile di Romagnolo. Una struttura in legno edificata di fronte all’ingresso di via Amedeo d’Aosta e che avrebbe dovuto rappresentare proprio un’estensione ideale della strada verso il mare. Opera che è finita invece per essere il simbolo del degrado in zona, più volte vandalizzata e data alle fiamme. Ormai è totalmente inutilizzabile. Si spera sempre che qualcuno si attivi per provare a ristrutturarla. Ma i progetti di riqualificazione rimangono al momento soltanto un’ipotesi. Ciò anche a causa di una burocrazia che frena gli investitori e i relativi progetti di rilancio.

Molto c’è da dire anche riguardo la spiaggia adiacente. Un luogo incantevole dal quale si potrebbe ammirare tutto il waterfront della città, con uno sguardo mozzafiato che si spinge fino a Monte Pellegrino. Ma è un panorama con sorpresa. Un vero peccato, perché la visuale e la permanenza sul posto sono disturbate dalla presenza di rifiuti. D’estate, poi, la situazione si complica ancora di più per l’ulteriori intromissione degli abusivi che occupano il litorale. Un’onda umana talmente massiva che spesso, in passato, ha richiesto perfino degli sgomberi, come accaduto l’estate scorsa.

Rifiuti ed incuria al porticciolo della Bandita

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Procedendo poi verso il cuore della seconda Circoscrizione, troviamo il porticciolo della Bandita. Un’area dedita alla pesca ma con la volontà di diventare polo attrattivo per i palermitani durante le belle giornate. Peccato che anche qui il degrado regna sovrano. Rifiuti ingombranti e spazzatura di ogni genere, fatto su cui i pescatori hanno chiesto maggiore tutela. Fatto sul quale si è registrata l’approvazione in Consiglio Comunale del nuovo progetto relativo al nuovo waterfront della zona. Ma il tempo, come si suol dire, è tiranno. I lavori dell’intero progetto (piscina compresa) dovranno essere completati con collaudo annesso entro e non oltre il 30 giugno 2026. Ciò per le scadenze imposte dal regolamento sui fondi del PNRR con cui si sta finanziando l’opera. Questo vuol dire che, volendo rispettare le tempistiche previste, gli interventi dovrebbero partire entro il 30 giugno 2024. Fatto che lascia soltanto sei mesi per completare la progettazione esecutiva dell’opera con la quale si punta ripristinare il rapporto fra Palermo e la sua costa. Un progetto ambizioso e che punta ad espandere molto in avanti l’attuale linea di costa.

Si parla di una piscina olimpionica non competitiva da 25×50 metri e di due metri di profondità. Milleduecentocinquanta metri quadri di acqua dolce destinati ad allenamenti agonistici. Accanto, secondo il progetto, dovrebbe sorgere una piscina interamente destinata all’attività dei bambini, con una profondità che varia dai cinquanta centimentri ai due metri di altezza. Agonismo ed attività ludico-ricreative che coesistono insieme a pochi passi dal mare. Un impianto che sarà dato, con ogni probabilità, in gestione ad una o più società sportive. Ma quali? Nell’area non sembrano esservene presenti. Nulla però vieta di crearne di nuove, fornendo spazi ed attività alle famiglie della II Circoscrizione.

L’abbandono del parco Libero Grassi

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Spostandosi verso il confine della città troviamo il parco intitolato a Libero Grassi, l’imprenditore palermitano che pagò con la vita il suono al racket del pizzo. L’area verde è stata inaugurata nel 2014, ma in realtà non ha mai aperto i battenti. Ciò a causa di un piano di bonifica ancora da eseguire. Fatto che ha portato perfino la figlia del simbolo della lotta alla mafia Alice Grassi, ad ipotizzare negli scorsi mesi di richiedere il ritiro dell’intitolazione. Il degrado dell’area verde è evidente. Quello che dovrebbe essere un luogo di ritrovo per le famiglie è diventato una discarica dove è possibile trovare perfino delle carcasse di auto segnate e lasciato sul posto.

Il 31 maggio 2023, la conferenza dei servizi aveva dato parere positivo per l’approvazione del progetto. Ulteriori notizie sono arrivate il 1 luglio 2023. In una nota congiunta, l’assessore al Patriomonio Andrea Mineo e il sindaco di Palermo Roberto Lagalla hanno fatto il punto sullo stato dell’area verde della II Circoscrizione. Fatto a cui è seguito, a fine agosto, il parere positivo della commissione tecnico scientifica della Regione Siciliana.

Gli ultimi aggiornamenti sul progetto di riqualificazione sul parco Libero Grassi risalgono ad ottobre 2023. In quell’occasione, la Giunta Comunale ha approvato il progetto esecutivo di messa in sicurezza permanente e ripristino ambientale dell’ex discarica di Acqua dei Corsari. Luogo nel quale sorge l’area verde dedicata alla memoria dell’imprenditore ucciso dalla mafia nel 1991. Un’intitolazione simbolica che aveva come obiettivo quella di esprimere la presenza dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata. Ma da tempo ormai la zona versa in un profondo stato di abbandono ed incuria, divenendo peraltro una discarica a cielo aperto dove gli incivili hanno scaricato materiale di ogni genere e perfino auto rubate. Fatto più volte documentato dalla redazione di BlogSicilia, anche nella più ampia ottica di un rilancio, più volte annunciato, non solo dell’area di Acqua dei Corsari, ma dell’intera Costa Sud. Da capire quando quest’ultimi potranno iniziare, in modo da dare il via libera alla riqualificazione del parco Libero Grassi.

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